Ahmetovic, chiesta la conferma della condanna

Ahmetovic, chiesta la conferma della condanna

Insulti e offese al legale del rom, Felice Franchi, durante l'arringa

Poco prima di arrivare in tribunale, il cellulare che stava trasportando Ahmetovic ha incrociato il pullman di familiari e amici delle vittime, dal quale sono partiti insulti.

La richiesta della difesa. Felice Franchi, il legale di Marco Ahmetovic, ha terminato la sua arringa al processo d'appello chiedendo che la sentenza venga riformata "secondo giustizia". La difesa, in sostanza, punta a far valutare le attenuanti equivalenti alle aggravanti, così da ottenere un abbassamento di un terzo della pena per l'omicidio colposo, ovvero 4 anni di carcere in luogo dei 6 e mezzo comminati al suo assistito in primo grado.

La requisitoria del sostituto procuratore generale Manfredi Palumbo al processo d'appello per la strage di Appignano, è stata molto dura. In particolare, riferendosi alle intercettazioni telefoniche (che avevano messo nei guai il rom Marco Ahmetovic, sorpreso a parlare con una persona indagata per altri motivi, ragion per cui il rom era tornato in carcere dagli arresti domiciliari), Palumbo ha notato che da esse emerge la sua "assoluta insensibilità". Insensibilità e "nessun pentimento, anzi la volontà di sfruttare a scopi economici" la tragedia".   Per Palumbo, si ricava inoltre l'impressione di una vita "completamente calata in un contesto delinquenziale". Il pg ha smontato uno ad uno i punti che costituiscono l'oassatura del ricorso in appello presentato dalla difesa, e, tra le altre cose, ha contestato una perizia fatta - sempre per conto della difesa - da una criminologa, in cui si parlava di Ahmetovic come di una persona "diligente e pentita della sua parte negligente".

Mugugni e insulti, non gridati ma chiaramente percepibili, sono stati rivolti oggi in aula ad Ancona al difensore di Marco Ahmetovic, l'avv. Felice Franchi, durante la sua arringa nel processo d'appello per la strage di Appignano del Tronto. Dal pubblico, dove c'erano parenti e amici della vittima, qualcuno ha detto: "Imbecille", "Buffone". «Ecco, vede signor presidente - è stata la replica del legale, che si è rivolto al presidente del collegio giudicante Vincenzo De Robertis - questo è il clima in cui si è svolto il processo in primo grado». Nel frattempo, il sostituto procuratore generale, Manfredi Palumbo, si era allontanato dall'aula. «Se non avessi questi quattro capelli bianchi - ha affermato Franchi, polemizzando con i toni usati da Palumbo nella requisitoria - saprei io come rispondere al pg». Sono stati questi gli unici momenti di tensione che hanno caratterizzato l'udienza. Il presidente De Robertis è dovuto comunque intervenire per invitare il pubblico alla calma, e non vi sono stati altri incidenti. Franchi, a proposito del clima generale suscitato dalla vicenda, ha ricordato le minacce ricevute dai magistrati, oltre che da lui stesso, che si sono occupati del caso.