I fatti si sono verificati alle prime luci dell'alba a Porto Recanati nella pinetina limitrofa una famosa discoteca del luogo. Una coppia di giovani fidanzatini, dell'anconetano, si erano appartati nella loro auto
quando si sono visti tre ombre che piombavano sui vetri del veicolo. Non hanno avuto molto tempo per realizzare e per tentare almeno una improbabile fuga, che i tre malviventi avevano già aperto sportelli ed intimato di consegnare ogni oggetto di valore. Si impossessavano di orologio, cellulare e persino il giubbotto, di una nota griffe, che il giovane indossava e, alla timorosa resistenza del ragazzo, lo malmenavano arraffando la refurtiva, fuggendo e lasciando perdere le tracce. Un episodio inquietante che i ragazzi, seppur impauriti, infreddoliti e sprovvisti del cellulare rapinatogli, avevano subito il coraggio di denunciare al 112 dal primo telefono di fortuna. Una descrizione dettagliata fornita all'operatore della
compagnia civitanovese subito confermata nella caserma dei carabinieri di Porto Recanati. I militari del radiomobile di Civitanova e della stazione di Porto Recanati non hanno perso un attimo per raccogliere indizi e cercare i rapinatori; proprio l'intuizione di un sottufficiale della stazione di Porto Recanati che sospettava che gli extracomunitari, non noti nel luogo, potessero essere pendolari giunti col treno, ha condotto i militari alla stazione ferroviaria dove riuscivano a intercettarli e bloccarli. Si tratta di tre tunisini di 27, 23 e 20 anni, clandestini e senza fissa dimora, giunti a Porto Recanati sabato sera e pronti a lasciare la cittadina col primo treno per Bologna. Addosso avevano ancora la refurtiva e i
due giovani fidanzatini, dopo essere ricorsi alle cure mediche per le percosse subite, stanno ora svolgendo un riconoscimento. Infatti i tre arrestati sono tuttora nella caserma a Porto Recanati e verranno sottoposti a fermo di indiziato di delito per aver commesso il reato di concorso in rapina aggravata. Rimarranno in carcere a disposizione del magistato di turno della Procura maceratese.