La consigliera Monica Acciarri: “Un documento bipartisan per avviare un cambiamento culturale diventato prioritario”-
Ancona - Approvata oggi all’unanimità dal Consiglio Regionale, la risoluzione per l’introduzione di una disciplina nazionale che preveda l’educazione all’emotività, all’affettività e alla sessualità all’interno della programmazione didattica nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado. La risoluzione proposta dalla consigliera della Lega Monica Acciarri è stata poi sottoscritta da tutti i capigruppo di maggioranza e opposizione.
“Voglio
ringraziare i consiglieri di maggioranza e opposizione – ha
dichiarato Monica Acciarri, prima firmataria della risoluzione –
per aver compreso l’importanza istituzionale di questo
provvedimento.
Oltre al femminicidio, che rimane l’epilogo
più drammatico di una storia di violenza e abusi, sono riconosciuti
altri tipi di violenza sulle donne: quella fisica, quella psicologica
e sessuale, la violenza religiosa, lo stalking e, non ultima, la
violenza economica, con donne spesso costrette a non denunciare
contesti di abuso per paura di non riuscire a mantenere
economicamente se stesse e i propri figli.
In Italia sono
oltre 400.000 i bambini e i ragazzi che assistono a episodi di
violenza dentro le mura domestiche. Un fenomeno drammaticamente
diffuso, che solitamente si protrae negli anni e comporta una enorme
esposizione per i bambini: secondo l’Istat circa il 50% dei figli
delle donne vittime di abusi assiste ad atti di violenza, il 10% la
subisce.
Le istituzioni scolastiche possono svolgere un ruolo
decisivo con la promozione di progetti specifici mirati
all’apprendimento di abilità utili alla conoscenza e gestione
delle emozioni e delle relazioni sociali.
Per questo si è
voluta impegnare la Giunta Regionale e il Presidente, a recepire le
linee guida del Governo per sviluppare progetti sperimentali che
possano contribuire al cambiamento culturale nella gestione delle
relazioni, valutando l’inserimento della materia dell’educazione
all’emotività, all’affettività e alla sessualità all’interno
della programmazione didattica delle scuole primarie e di quelle
secondarie di primo e secondo grado effettuata da professionisti
riconosciuti capaci di garantire un approccio laico alla materia.
Si
realizzeranno percorsi di prevenzione e contrasto della violenza
sulle donne, con la formazione specifica e l’aggiornamento del
personale chiamato ad interagire con la vittima: polizia e
carabinieri, magistrati, personale della giustizia, polizia
municipale e personale socio-sanitario. Utile istituire un fondo
nazionale per il patrocinio di spese legali e di giudizio civili
contestuali ai procedimenti penali del cosiddetto “codice
rosso”.
Un percorso – ha concluso la consigliera Acciarri
– che partirà dall’inserimento nella homepage del sito web
istituzionale del numero unico anti-violenza 1522 e della app Youpol
del Ministero dell’Interno”.