Ritrovata anche l'arma con cui era stato inferto il colpo: un coltello da cucina lungo circa 30 cm
Dapprima, intorno alle 3:20, un equipaggio delle volanti è intervenuto in Via Ragnini, presso il locale 'L'Aquilà, a seguito di una telefonata che segnalava la presenza di una persona a terra. L'uomo, un albanese di 21 anni, M.E., aveva ferite alla schiena e alla coscia inferte presumibilmente con un'arma da taglio, e sanguinava copiosamente.
Sul posto, dove è arrivata subito la Scientifica, non c'erano testimoni in grado di fornire notizie utili alle indagini. L'uomo è stato trasportato immeditamente nell'ospedale di Torrette. Il referto parla di una "ferita dorso-lombare sinistra penetrante in addome e duplice ferita da arma bianca in sede flessoria coscia sinistra", con prognosi ancora da valutare.
Dopo circa 10 minuti, mentre gli agenti stavano ultimando i rilievi in via Ragnini, un passante li ha avvisaio che nella vicina Via Giordano Bruno c'erano quattro persone che stavano litigando. La polizia ha raggiunto il luogo indicato e bloccato i quattro. Uno di loro, un romeno di 29 anni, Z.D.D, era stato accoltellato alla schiena. L'aggressore, D.F, 31 anni, albanese, é stato subito individuato. Ritrovata anche l'arma con cui era stato inferto il colpo: un coltello da cucina lungo circa 30 cm. Il ferito è stato trasportato in ospedale (non è grave) e l'aggressore denunciato a piede libero. Le indagini sono in corso.Successivamente gli investigatori hanno appurato che l'albanese ferito è parente dell'uomo che ha accoltellato il romeno, si presume per vendicare l'aggressione al congiunto. Le indagini proseguono per definire gli esatti contorni della vicenda.