Lo sviluppo della nostra montagna potrebbe diventare un volano formidabile per il Turismo del Piceno e non solo. Una montagna che, non dimentichiamolo, fa parte del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, a cavallo tra Marche e Abruzzo, e tra le due province di Ascoli e Teramo e i Comuni di Ascoli, Civitella del Tronto e Valle Castellana.
In quest'area particolarmente interessante dal punto di vista paesaggistico, floristico e faunistico, soggetta ai vincoli del Parco ed anche al vincolo paesistico ed idro-geologico, qualcuno vorrebbe realizzare una strada asfaltata per continuare a portare il traffico, e dunque l'inquinamento, ad alta quota. E pensare che uno dei motivi per cui si va in montagna è respirare l'aria buona. Invece i numerosi sciatori e non solo che si recano alle Tre Caciare in macchina si beccano tutto l'inquinamento delle centinaia di auto che arrivano fino al parcheggio sterrato vicino al Rifugio. Questa sì che è una vera e propria follia, così come è una vera e propria follia pensare alla realizzazione di un Palazzetto del Ghiaccio in zona Parco e ad un impianto di innevamento artificiale. Per evitare tutto ciò, basterebbe ripristinare la cabinovia che esisteva un tempo tra il Pianoro di San Giacomo e l'Intermedia, piazzando nuovi piloni al posto di quelli obsoleti e non più funzionanti, per far sì che la montagna mantenga intatta tutta la sua bellezza. Del resto sul Pianoro di San Giacomo c'è già tutto ciò di cui il turista ha bisogno: c'è un enorme parcheggio che può ospitare centinaia di automobili, ci sono le strutture ricettive, gli alberghi, i ristoranti, etc. Ma perché allora dobbiamo rovinare la montagna asfaltando la strada che conduce alle Tre Caciare, portando il traffico ad alta quota? Quella strada non è nient'altro che una strada di servizio, di emergenza, da utilizzare solo in caso di necessità da parte delle Forze dell'Ordine, delle autoambulanze o dei Vigili del Fuoco. Non può reggere quella mole spaventosa di traffico cui assistiamo tutte le domeniche. Tra l'altro è pericolosissima, perché priva di guard-rail, ed è solo per un miracolo che ancora non si sono verificati incidenti di rilievo. Invitiamo dunque gli amministratori riuniti nel COTUGE a concentrare tutti gli sforzi nel ripristino della cabinovia che non molti anni fa collegava il Pianoro di San Giacomo con l'Intermedia delle Tre Caciare. E' vero che si tratta di una cifra notevole, ma sicuramente saranno soldi spesi bene. Invece è inutile spendere soldi per una strada di montagna soggetta a forti sbalzi di temperatura, che necessiterebbe sicuramente di una continua manutenzione. Chi ama la montagna la deve conquistare; non può pretendere di arrivare in macchina fin sulla cima. Abbiamo lottato per anni per chiudere il centro storico di Ascoli al traffico delle automobili, e ancora stiamo lottando per questo obiettivo, ma forse qualcuno ha ancora nostalgia del caos, della confusione, della puzza degli scarichi delle automobili, anche a 1400 metri?»