Omicidio Cipolloni, affidata la perizia ai Ris

Omicidio Cipolloni, affidata la perizia ai Ris

La richiesta è stata fatta dal difensore Alessandro Angelozzi

ucciso a colpi di fucile la sera del 10 febbraio 2007, a Porto d'Ascoli, dal nipote Fabrizio D'Intino. Stamani, davanti al giudice del Tribunale di Ascoli Alessandra Panichi è ripresa l'udienza preliminare a carico del giovane sambenedettese, accusato di omicidio volontario premeditato. La perizia era stata chiesta dal difensore Alessandro Angelozzi, per ricostruire come si sono realmente svolti i fatti. Obiettivo della difesa, è dimostrare che D'Intino quella sera si era appostato sotto casa dello zio soltanto per intimidirlo e non per ucciderlo, e avrebbe fatto fuoco tre volte contro una finestra senza accorgersi che Cipolloni era nascosto dietro una tenda. All'origine del fatto di sangue, ci sarebbe una telefonata minatoria fatta dalla vittima alla madre, nonna dell'imputato, per chiedere una somma di denaro.   Nei giorni scorsi l'omicida, che era agli arresti domiciliari con il permesso di recarsi al lavoro, nuovamente finito in carcere perché sorpreso in una sala giochi. Il tribunale lo ha condannato a quattro mesi e gli ha di nuovo concesso i domiciliari.