/Truffavano anziani col sistema della falsa eredità, arrestati
Truffavano anziani col sistema della falsa eredità, arrestati
Quindici gli episodi imputati: dieci ad Ascoli e provincia, uno a Civitanova e quattro a Foggia
Con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, la squadra mobile di Ascoli ha arrestato oggi Antonio Galletta, 50 anni, di Messina, Sascia Santapaola, 28 anni, di Pescara, Enzo Di Felice, 37, di Pescara, e la moglie di quest'ultimo. Rosa Bevilacqua, 36, di San Severo di Foggia, è incinta e dovrebbe essere posta ai domiciliari. I dettagli dell'operazione, coordinata dal sostituto procuratore di Ascoli Ettore Picardi sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa dal capo della squadra mobile Pierfrancesco Muriana. Gli agenti hanno eseguito stamani le quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere firmate dal gip Annalisa Gianfelice. Quindici gli episodi imputati all'organizzazione: dieci ad Ascoli Piceno e provincia, uno a Civitanova Marche (Macerata) e quattro a Foggia e provincia. I malviventi chiedevano alle anziane vittime somme dai 3.000 ai 9.000 euro per farli entrare in possesso di una parte di una eredità inesistente. In particolare la donna, che parlava un finto francese, avvicinava i malcapitati chiedendo aiuto per ritrovare persone destinatarie di una eredità lasciata dal padre. Un altro dei complici si spacciava per medico, partecipando al raggiro e facendo finta di aiutare le ricerche di questa persona per annunciare poi che era deceduta. A quel punto la donna, mostrandosi molto addolorata, annunciava l'intenzione di devolvere all'anziano di turno e al finto medico parte dell'eredità, chiedendo una somma in garanzia che le vittime del raggiro prelevavano in banca e consegnavano ai malviventi prima di andare dal notaio. Gli agenti della Mobile di Ascoli Piceno hanno identificato i presunti colpevoli anche attraverso filmati registrati in alcuni istituti bancari dove le vittime venivano accompagnate a prelevare soldi. Grazie alla prontezza di un anziano che, accortosi del raggiro, all'ultimo momento non ha consegnato i soldi e si è appuntato i primi numeri di targa dell'auto dei malfattori è stato possibile risalire agli autori della truffa.