Solo per una casualità i lanci non avevano provocato feriti
confermato la condanna a cinque anni di carcere a carico di un componente, diciassettenne al tempo dei fatti, della banda di minorenni autori di lanci di sassi su auto in transito sull'autostrada A14, all'altezza del cavalcavia di Montignano di Senigallia, tra novembre e dicembre 2005. Il giovane, insieme a tre complici di 15 e 16 anni - tra cui la sua ex fidanzata e un'altra ragazzina - è stato ritenuto responsabile di due successivi lanci all'altezza del cavalcavia 150, che solo per una casualità non avevano provocato feriti. L'imputato, difeso dall'avv. Stefano Mengucci, ha sempre sostenuto di non essere stato lui l'autore materiale dei lanci. Per questo la difesa aveva chiesto l'assoluzione o in subordine la concessione di attenuanti generiche. Con ogni probabilità il difensore presenterà ricorso in Cassazione. Il primo episodio risale alla notte dell'11 novembre 2005, quando i sassi frantumarono il lunotto anteriore di un camion. In un secondo caso, nella notte tra il 10 e l'11 dicembre, un masso da mezzo chilo sfondò il vetro anteriore di un pullman di gitanti della Croce Gialla, con 33 persone a bordo, di ritorno da una gita in Trentino Alto Adige. Il parasole, tirato giù dall'autista per proteggersi del riflesso dei lampioni, deviò la traiettoria del sasso che finì sotto i piedi del conducente pronto di riflessi a non perdere il controllo del mezzo e ad accostare dopo l'iniziale sbandata. Nel dicembre 2006, il tribunale revocò il provvedimento di messa alla prova concesso al 'bullo', che invece è in corso per gli altri minori per un periodo complessivo di due anni.