/Corruzione e concussione, indagato il sindaco di Ancona
Corruzione e concussione, indagato il sindaco di Ancona
Sturani: «Continuerò a dare la mia completa disponibilità, anche per tutelare la mia dignità»
Lo si è appreso da fonti informate, anche se né la procura né il difensore del sindaco, l'avv. Gusmitta, hanno confermato ufficialmente le ipotesi di reato. «Data la delicatezza della situazione, non posso dire nulla» ha risposto l'avv. Gusmittaai cronisti. Sturani ha ricevuto un avviso di garanzia a firma del procuratore capo Vincenzo Luzi e del sostituto Paolo Gubinelli, titolare delle indagini sull'ex Ccs fin dalle prime battute.
Il sindaco di Ancona Fabio Sturani, del Pd, è indagato dalla procura di Ancona nell'ambito dell'inchiesta sull'acquisto da parte della società multiservizi Anconambiente di un'area del porto del capoluogo, acquistata nel 2001 dalla ex Ccs per la somma di 5,1 miliardi di lire. A darne notizia è stato lo stesso Sturani, con un comunicato ieri sera. «Voglio rappresentare a tutti i cittadini, ai quali ho sempre inteso rendere conto - afferma Sturani - che sono oggetto di accuse gravissime rispetto alle quali solamente la mia fiducia nella magistratura e nelle istituzioni mi permette di restare sereno, e convinto che la verità dei fatti rivelerà l'infondatezza di tali accuse e la mia assoluta estraneità agli addebiti. Per volontà di trasparenza e per il forte affetto che nutro verso la mia città - ha aggiunto nella nota - voglio comunicare che l'autorità giudiziaria ha aperto nei miei confronti un'indagine preliminare che riguarda la vicenda della vendita dell'area Ccs in porto. Non conoscendo ancora gli esatti termini della vicenda e soprattutto gli atti ufficiali - continua - non sono in condizione né ritengo opportuno entrare nel merito dell'inchiesta, ma posso e voglio fin da ora ribadire con forza la correttezza istituzionale che ha sempre contraddistinto la mia azione amministrativa secondo legalità. Avevo fornito già mesi fa in tutte le sedi le risposte amministrative e tecniche ai quesiti che erano stati posti sulla stessa vicenda» dice il sindaco. «Continuerò a dare la mia completa disponibilità, anche per tutelare la mia dignità di primo cittadino e di uomo». Principale indagato nell'ambito del procedimento era il direttore di Anconambiente Umberto Montanari, accusato di truffa e malversazione. Secondo il pm Paolo Gubinelli, quando l'area venne acquisita circolavano indiscrezioni secondo cui il piano del porto ne avrebbe previsto la destinazione a parcheggio di tir, con la connotazione di pubblica utilità, e dunque con un conseguente rischio di espropriazione e deprezzamento.