Sequestrate slot-machine truccate, due denunce

Sequestrate slot-machine truccate, due denunce

Alcune macchine nelle ore serali divenivano veri e propri videopoker illegali

Le attività hanno coinvolto le zone di Ascoli Piceno, Folignano, San Benedetto del Tronto e Grottammare. Per eludere i controlli delle Forze dell'ordine, le slot - munite di regolari autorizzazioni rilasciate dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato­ - erano state modificate in modo tale che sui propri schermi  comparissero normali giochi da intrattenimento (tipo “Tetris”); nelle ore serali, invero, grazie all’inserimento di specifici input attuati tramite la semplice pressione combinata dei tasti posizionati sul fronte degli apparecchi stessi, la schermata delle macchinette mutava, in modo che divenissero delle vere e proprie “Slot machine” che devono obbligatoriamente essere collegate alla rete telematica dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato­, per il calcolo del correlato debito, con l’Erario. Tra gli apparecchi confiscati, ve ne sono altri addirittura simili a distributori di “chewing-gum", mai dichiarati al Fisco e, conseguentemente, privi anche di ogni garanzia - relativa alle circostanze di poter contare sulle “normali probabilità” di vincita - per gli scommettitori. Sul fronte giudiziario, le Fiamme Gialle hanno invece scoperto un esercizio abusivo di gioco d'azzardo perpetrato a mezzo degli apparecchi elettronici “Videopoker” installati in un bar situato nell’immediata periferia di Ascoli. Nonostante tutte le precauzioni adottate dal titolare, il tempestivo intervento ha determinato il sequestro di due congegni apparentemente “innocui” - ben occultati in una piccola stanza alla quale poteva accedere esclusivamente una selezionata nonché “affidabile” platea di clienti - che grazie all’utilizzo di appositi comandi, ovvero congegni elettronici, si trasformavano in “Videopoker”, consentendo, pertanto, l’illecito gioco d’azzardo. Il titolare del bar ed il gestore dei congegni sono stati denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno per il reato previsto dall’art. 718 “Esercizio di gioco d’azzardo” del Codice Penale e, altresì, implicati nelle correlate sanzioni amministrative per complessivi 6.000 euro.