peggiore. Citato il caso della comunità ebraica di Ancona, la più antica d’Italia dopo quella di Roma e di Venezia, e naturalmente tra le più colpite in quegli anni.
Tra i saluti iniziali quelli del sottosegretario Pietro Colonnella, che ha citato la pulizia etnica tentata ancora pochi anni fa nella ex Jugoslavia, ma anche la lapide che all’esterno della sede della Provincia di Ascoli ricorda i 277 partigiani piceni uccisi nel corso della Seconda guerra mondiale, e inoltre il 60° anniversario della Costituzione, che segnò il ritorno dell’Italia alla pace, dopo quella stagione di guerra. Accorato intervento anche da parte dell’assessore provinciale alla Cultura Olimpia Gobbi, che ha ricordato il progetto “Documentare il ‘900”, portato avanti con impegno e successo dagli studenti di tutta la provincia, ed ha invitato a vivere date come il 27 gennaio o il 10 febbraio (il “Giorno del Ricordo” dedicato vittime nelle foibe e alla questione orientale) non come una battaglia politica, ma come approfondimenti per “liberarsi dalle contrapposizioni del passato” e come occasioni di “cittadinanza attiva”.