Anno giudiziario, pendenti in appello 7.260 cause

Anno giudiziario, pendenti in appello 7.260 cause

Le spese per il gratuito patrocinio superano quelle per il funzionamento degli uffici giudiziari

che produce un allungamento dei tempi processuali e un rischio maggiore di prescrizione dei procedimenti penali. E' quanto emerge dai dati contenuti nella relazione di apertura dell'Anno giudiziario 2008 nelle Marche, che verrà illustrata domani ad Ancona dal presidente della Corte d'appello Mario Buffa.
Nei settori penale, civile e lavoro, il numero dei procedimenti di secondo grado sopravvenuti tra il 1 luglio 2006 e il 30 giugno 2007 supera abbondantemente quello dei processi definiti nonostante i giudici abbiano sfornato più sentenze degli anni precedenti. Un dato positivo riguarda il calo delle prescrizioni (123 rispetto a 245 del 2006), con una diminuzione della percentuale che negli ultimi otto anni si era attestata al 20% (2.126 processi conclusisi con l'estinzione del reato).
Nel penale, a fronte di 7.012 cause pendenti ne sono rimaste da definire al termine del periodo 7.260. Le 1.729 sentenze emesse (225 in più rispetto all'anno precedente), infatti, non bastano a far fronte a 1.977 procedimenti nuovi. E dei processi pendenti due risalgono al 1998, 38 al 1999 e 246 al 2000.
Nel settore civile è ancora più corposa la massa delle cause inevase: sono 5.312 i procedimenti pendenti contro i 4.581 iniziali; con 570 sentenze pronunciate a fronte di 1.301 nuove cause. Anche qui devono ancora essere definiti tre procedimenti avviati nel 1997, due nel 1998, 12 nel 1999 e 11 nel 2000. Non va meglio l'appello nel settore lavoro che vede un'impennata di cause giacenti (1.672 iniziali e 2.337 finali) anche a causa dell'ingente numero di procedimenti nuovi (1.271) cui la maggior mole di sentenze emesse (613 contro le 588 del 2006) non è riuscita a far fronte. Ammontano a oltre tre milioni di euro le somme liquidate nel distretto di Corte d'appello delle Marche per pagare le spese processuali di gratuito patrocinio a imputati a bassissimo reddito, anche irreperibili o impossidenti con difensore d'ufficio. Lo evidenziano i dati nella relazione di apertura dell'Anno giudiziario 2008 che domani verrà illustrata dal presidente della Corte Mario Buffa.
Sorprendente è il fatto che le spese per il gratuito patrocinio (288.557 euro per la sola Corte d'appello e 2.786.932 per altri procedimenti celebrati nel distretto) superino quelle per il funzionamento degli uffici giudiziari.
Non sono da meno gli esborsi relativi agli indennizzi di imputati che hanno subito un'eccessiva durata del processo. In tutto, lo scorso anno, sono stati corrisposti nelle Marche 1.473.894 euro oltre a 89.827 euro direttamente agli avvocati. E gli importi sono solo parziali e pagati con i fondi del ministero. Molte pendenze sono infatti ancora in corso per procedure degli anni scorsi e sono destinate a lievitare per la conseguente produzione di interessi. Quattromila cause pendenti e mille del vecchio rito (già avviate nel 1998 quando furono istituite le sezioni stralcio civili). Sono dati del tribunale di Macerata contenuti nella relazione d'apertura dell'anno giudiziario 2008 nelle Marche che verrà illustrata domani ad Ancona dal presidente della Corte d'appello Mario Buffa.
Numeri che testimoniano le perduranti difficoltà della giustizia marchigiana civile e penale anche in primo grado, nonostante segnali positivi provenienti da alcuni uffici del distretto. Per il resto si deve assistere ancora a casi limite come quello di un procedimento pendente dal 2002 a Macerata per una vendita immobiliare, nel quale una signora di 85 anni si è vista fissare l'udienza successiva al 2011.
Qualche raggio di luce si intravvede per la trattazione dei procedimenti penali ad Ancona dove il numero delle sentenze (forse anche a causa dell'indulto) ha superato quello dei nuovi processi. Lo stesso è avvenuto nelle sezioni distaccate, nonostante a Fabriano e Jesi manchi da un anno un giudice togato. Stazionaria permane la situazione della giustizia civile nell'Anconetano. Migliora invece l'andamento dei processi a Pesaro, Urbino, Fermo e Camerino Ad Ascoli Piceno la durata dei giudizi civili non conosce diminuzione e nel penale, i tempi di definizione di un processo possono arrivare anche a quattro anni dall'iscrizione. A Macerata servono quattro anni per concludere un processo penale davanti al giudice collegiale e due di fronte al giudice monocratico.