Il comunicato ufficiale del Direttivo Regionale dell'ITB, sezione Marche
cercare di mitigare le conseguenze del pagamento dei canoni demaniali che, per alcuni di loro, potrebbe pesare in modo talmente negativo sulla propria attività, da paventarne la chiusura. Sebbene non in modo unitario Confesercenti e Itb caldeggiano l'intervento delle cariche istituzionali. Di seguito ecco il comunicato ufficiale del Direttivo Regionale dell'ITB, sezione Marche. «E' a tutti noto che la maggior parte delle attività commerciali anche nell'anno 2007 a causa della speculazione seguita all'Euro e alla globalizzazione hanno avuto minori guadagni in seguito ad una contrazione degli acquisti dovuta ad una minore capacità di spesa dei ceti a reddito medio e medio basso. Anche il settore turistico e quello balneare in particolare hanno subito la stessa sorte, con prospettive per il 2008 ancora negative, quest'ultimo anche per l'attacco concentrico risultante da:
1) aumenti dei canoni demaniali per tutti gli stabilimenti balneari ed elevatissimi aumenti dei canoni demaniali fino al 1200% per gli stabilimenti balneari 'storici',
2) dalla decisione( mai avvenuta in questa Città nemmeno per speculazioni edilizie di ben altra consistenza )di non arrivare alla sanatoria ma bensì alla rimozione degli abusi edilizi anche laddove questi erano limitati a tettoie ed eventuali altri piccoli abusi atti a rendere più funzionale l'attività in mancanza di un adeguato piano di spiaggia..
3) l'Agenzia del Demanio che invia richieste di pagamento stratosferiche per gli abusi anche dopo la rimozione degli stessi;
4) la Regione Marche che, non accontentandosi dell'IRAP, per il 2008 richiede una ulteriore tassa addizionale del 10% al canone demaniale quindi coloro che pagavano 5.500 e sono già passati nell'anno 2007 a 55.000 € dovranno pagare nel 2008 un canone di 60.500 Euro più un ulteriore 2,55% per il tasso di inflazione programmatico 2008 ( come se, anche per noi, valesse la stessa regola dell'alzata di mano) peccato che le altre associazione di categoria se ne sono accorte dopo. La Politica nazionale dovrebbe contenere le spese, diminuire il deficit dello Stato che ha portato la destra a chiedere aumenti del 300% a tutti gli stabilimenti balneari (non applicato)e la sinistra a permettere un aumento ancora più rilevante per i cosiddetti di pertinenza demaniale. Questi stabilimenti balneari sono stati costruiti e pagati dai privati e divenuti senza spesa di proprietà dello Stato. Stato che ha richiesto un aumento del canone che nessun privato avrebbe mai potuto richiedere. Occorre rendere competitive le strutture balneari italiane anche con una diminuzione delle aliquote IVA che come si sa sono più basse in altri Paesi europei. A livello locale occorre rendersi conto che le attività balneari debbono essere messe in condizioni (si parla da 40 anni assurdamente di destagionalizzazione ) almeno per tutto il periodo estivo, che dura sempre poco, di poter accogliere al meglio anche il nuovo tipo di turismo' mordi e fuggi '. Per questo occorrono necessariamente strutture flessibili atte ad accogliere il turista anche in condizioni di tempo non buono. Al Sindaco e all'Assessore Regionale che pur avendo dichiarato di essere vicini alla categoria dei concessionari di spiaggia, in realtà tartassati sia dalla Politica regionale sia da quella locale, che nazionale si chiede di convocare velocemente una riunione con tutti gli imprenditori per arrivare a soluzioni che permettano togliere gli onerosi balzelli e per cercare un'armonizzazione e uno sviluppo del settore turistico balneare anche con i fatti di un nuovo piano di spiaggia che accolga le esigenze per migliorare le condizioni di lavoro degli ' imprenditori' e dare nuovi servizi competitivi al turismo per la stagione 2008 che vorremmo 'da urlo' ma non di dolore».