Ora è nel carcere del Marino in attesa di una nuova istanza di detenzione domiciliare
la notte fra il 22 e 23 aprile scorsi travolse e uccise con il suo furgone quattro ragazzi di Appignano del Tronto. In primo grado, Ahmetovic è stato condannato dal Tribunale di Ascoli Piceno a sei anni e sei mesi di reclusione per omicidio colposo, guida in stato di ebbrezza e resistenza a pubblico ufficiale. Il rom è ancora rinchiuso nel carcere di Marino del Tronto, in attesa che il suo difensore, l'avv. Felice Franchi, presenti una nuova istanza di detenzione domiciliare. Dopo l'incidente di Appignano Ahmetovic confessò anche un vecchio tentativo di rapina ad un ufficio postale, e trascorse cinque mesi in cella e poco più di tre ai domiciliari in un residence di Porto d'Ascoli. Il 20 dicembre è stato ricondotto in carcere per aver conversato al telefono con un pregiudicato, violando gli obblighi di detenzione. L'8 gennaio una nuova ordinanza del gip ascolano che lo assegnava ai domiciliari in un campo rom di Roma è stata respinta dalla corte d'Appello di Ancona, per il pericolo di fuga dal campo. I giudici di secondo grado volevano rispedire Ahmetovic nel residence, ma il gip, contrario a questa collocazione, ha deciso di lasciare il rom in cella. Sulla concessione dei domiciliari il ministero della Giustizia ha avviato un'ispezione, la seconda, a carico dell'ufficio del gip, mentre l'avv. Franchi ha presentato un esposto alla procura di Ascoli, prefigurando una violazione dell'indipendenza della magistratura da parte del potere esecutivo. Al trasferimento nel campo nomadi della Capitale si era infatti personalmente opposto il sindaco di Roma Walter Veltroni.