Ahmetovic, presentato l'esposto

Ahmetovic, presentato l'esposto

Al fine di capire l'operato della Corte d'appello e del gip Gianfelice

un esposto a seguito della mancata concessione degli arresti domiciliari dell'8 gennaio scorso in relazione alla tentata rapina all'ufficio postale di Maltignano. Il rom, assistito dall'avv. Felice Franchi, ha chiesto che si approfondisca su tre aspetti. In primo luogo vuole sapere perché l'8 gennaio non è stato immediatamente eseguito l'ordine di trasferimento dal carcere agli arresti domiciliari nel residence di Porto d'Ascoli così come deciso alle 13 circa dalla Corte d'Appello di Ancona, competente per l'omicidio colposo dei quattro ragazzi. La successiva decisione del gip di Ascoli di revocargli i domiciliari e lasciarlo in carcere è venuta infatti diverse ore più tardi. In secondo luogo Ahmetovic vuole capire se le decisioni assunte dalla Corte d'Appello prima e dal gip del Tribunale di Ascoli Annalisa Gianfelice nei suoi confronti siano state prese nel rispetto della piena autonomia della magistratura. Terzo aspetto, più marginale, è verificare se nei campi nomadi di Roma vi siano ospitate solo persone autorizzate dal Comune capitolino. Nella decisione della Corte d'Appello di Ancona di negargli i domiciliari a Roma nel campo nomadi dove vive la sorella, così come disposto in un primo momento dal gip di Ascoli (che dopo 24 ore ci ha ripensato), ha infatti pesato il fatto che non c'era una precisa autorizzazione del Comune di Roma. E d'altronde lo stesso sindaco Veltroni si era personalmente interessato presso la Corte d'Appello di Ancona per assicurarsi che il trasferimento del rom non fosse in corso.