«Non c'è più distinzione tra usura e usura bancaria a seguito della pronuncia del Consiglio di Stato»
Lo ha detto il prefetto Raffaele Lauro, commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, presiedendo una riunione del Comitato di solidarietà. I casi di usura denunciati ad Ascoli Piceno (una trentina secondo il prefetto Alberto Cifelli) saranno esaminati uno per uno dal minipool della Prefettura, per verificare a che punto sia l'iter di ciascuno. In qualche caso manca parte della documentazione necessaria, che deve essere fornita dagli interessati. «Procederemo con celerità perché i ritardi immotivati generano sfiducia nelle vittime» ha comunque assicurato Lauro. Il commissario ha poi lanciato un grido di allarme sull'attività delle cosiddette società finanziarie che concedono prestiti. «Un fenomeno con gravissimi risvolti anche nelle Marche - ha detto - dove abbiamo registrato tassi globali medi del 30% con punte del 60%. Ad essere colpiti sono soprattutto i ceti medi e bassi, in difficoltà ad arrivare a fine mese». Lauro ha invitato anche a prestare la massima attenzione al gioco d'azzardo legalizzato dallo Stato: «bisogna stare molto attenti - ha detto - perché rischia di finanziare quello illegale, rovinando intere famiglie». Un passaggio del suo intervento Lauro l'ha dedicato anche ai presunti casi di usura praticata dagli istituti di credito. «Non c'è più distinzione tra usura e usura bancaria a seguito della pronuncia del Consiglio di Stato - ha ricordato - anche se fino ad oggi non c'é stata nessuna condanna penale a carico delle banche. Ma i cittadini non debbono più sentirsi in soggezione davanti agli istituti di credito».