Crisi idrica, Celani e Ciccanti attaccano Agostini

Crisi idrica, Celani e Ciccanti attaccano Agostini

«L’emergenza idrica si supera riparando le tubature non con la nomina di commissari ad acta»

E, ovviamente, non poteva mancare, ha edittato anche la soluzione del problema: via il Consiglio di Amministrazione della Ciip SpA e dentro un Commissario ad acta. Se di sinistra, quest’ultimo, non lo dice ma pensiamo pure male che qualche volta ci si azzecca. Ultimamente l’offidano Agostini non ci ha risparmiato nulla e su nulla. Ha discettato sul cosa non dobbiamo fare per avere i fondi del Polo universitario, sul cosa non dobbiamo fare per avere i fondi della Quintana, ha discettato praticamente su tutto. Oddio, proprio su tutto no. Per esempio, l’ha buttata là, sull’elettrificazione della tratta ferroviaria ha glissato, sulla Mezzina, ha glissato pure, sull’occupazione poi, ha ugualmente glissato. Invece, nemmeno 48 ore dopo la rottura della condotta a Tallacano, imperversava su giornali, radio e tv, con la ricetta per riparare alla situazione: la condotta si sarebbe riparata mandando via Nigrotti. Davvero una bella soluzione. Certo, ha accusato un piccolo vuoto di memoria. Ha infatti dimenticato di dire che le tubature e le condotte ereditate da Nigrotti sono anche un lascito della precedente amministrazione, guarda caso targata ex Ds, visto che il precedente presidente del Ciip era l’avv. Speranza. Ma ovviamente. La sinistra è  tutta buona, sa amministrare, è virtuosa e non fa rompere i tubi. La destra, invece, vuoi mettere? Fortunatamente i cittadini sanno distinguere, e bene, tra l’opportunismo politico delle dichiarazioni e il fare. Infatti, fin da subito, mentre Agostini senza sapere perché e percome si era verificata questa situazione, strillava che occorreva azzerare tutto, il Comune di Ascoli lavorava per ovviare ai disagi della popolazione. Chi scrive, si era già recato sul posto per vedere cosa era successo e dare un contributo e da allora, e sono passati sette giorni, non ha mai smesso di adoperarsi.
Ma lo ha fatto senza proclami, convinto come è e sempre stato, che l’importante sia lavorare e far parlare i fatti. I fatti. Quell’entità sconosciuta, al vice presidente Agostini, che ci ha visti impegnati anche oggi e che consentirà alla città ed alla vallata di avere nelle prossime ore un flusso idrico di più di 200  lt al secondo, un quantitativo decisamente accettabile in attesa della sistemazione definitiva. Credo ancora, anzi, ne sono sempre più  convinto, che questa sia l’unica forma di politica praticabile: quella del fare. Ben volentieri lascio ad altri quella della contrapposizione politica, finalizzata alla sola gestione del potere. L’emergenza idrica si supera riparando le tubature non con le dimissioni di questo o di quello o con la nomina di commissari ad acta. Per le responsabilità, poi, vedremo a tempo debito». Piero Celani

Il senatore Amedeo Ciccanti (Udc) interviene sulle polemiche politiche scatenate dalla crisi idrica invitando il vice presidente della giunta regionale Luciano Agostini «ad avere più misura e senso di responsabilità». «Farebbe bene - osserva - a non comportarsi come un boss che mira ad eliminare (politicamente) tutti quelli che non si allineano al suo volere. La politica è una responsabilità più nobile di una guerra tra bande di potere. L'assessore regionale Luciano Agostini mi chiede di mandare a casa il sindaco di Ascoli Celani, ma - incalza - è una ipotesi che mi piace girare a lui: perché non manda a casa il presidente della Provincia Rossi?». E se «la crisi idrica è colpa di Celani: quali sono i meriti degli amministratori di sinistra che da 15 anni amministrano il Ciip? Agostini - insiste Ciccanti - con i suoi amici comanda su tutti gli enti e società che governano il nostro territorio, attualmente in declino. Di chi è la colpa? Davvero se la può cavare buttando tutto il peso sul sindaco Celani? E chi sarebbe il sostituto che ci propone? Non mi sembra che abbia in panchina Kakà».