La situazione di emergenza è destinata a durare ancora diversi giorni. «La situazione è critica - osserva il pirmo cittadino ascolano - speriamo di poter convogliare sui Comuni della vallata l'acqua dell'acquedotto dei Sibillini, così da destinare solo ad Ascoli quella proveniente dalla condutture del Pescara che al momento non riesce a raggiungere tutte le zone. Se togliamo ai fermani un po' d'acqua in emergenza sono sicuro che capiranno». Da oggi pomeriggio ad Ascoli (zona Tofare, Piazza Immacolata, Monticelli alto, Venagrande e Marino del Tronto) i volontari del gruppo comunale della protezione civile, distribuiscono bottiglie d'acqua potabile «e laddove ve ne fosse bisogno - prosegue il sindaco - la porteranno anche a casa di quanti sono impossibilitati a muoversi. Siamo sempre pronti, naturalmente, ad allestire altri punti di distribuzione, qualora ve ne fosse bisogno». Macchine con altoparlanti stanno avvisando la popolazione. Intanto c'è incertezza, a causa della crisi idrica, sulla riapertura delle scuole lunedì prossimo dopo le vacanze natalizie. «Gli asili nido già accolgono i bambini, ma stiamo monitorando tutti gli edifici scolastici per vedere dove sono presenti serbatoi e se sono utilizzabili in tempi brevi. Per la riapertura delle scuole - conclude il sindaco di Ascoli Piceno - prenderemo una decisione venerdì sera».
La replica dell'assessore Baiocco «Non posso credere che il sindaco di Ascoli Piceno Celani ci abbia criticato. Abbiamo fatto tutto quello che è nelle nostre competenze e anche di più e i sindaci, contrariamente a quanto alcuni di loro sostengono, sono stati coinvolti e informati, anche se non sono stati inseriti nel tavolo di emergenza che è 'tecnico'». Così l'assessore provinciale con delega alla protezione civile Luigino Baiocco replica all'attacco del primo cittadino ascolano che ha lamentato carenze nella gestione dell'emergenza idrica che sta affliggendo Ascoli e la vallata del Tronto dal 28 dicembre scorso. «Ci siamo attivati aprendo la sala operativa qui ad Ascoli cosiddetta 'dormiente', appena avuto comunicazione dalla Ciip del grave danno alla rete idrica. Siamo in campo con 22 autobotti, grazie anche ai vigili del fuoco, solo ieri la macchina imbustatrice ha distribuito ad Ascoli 9.000 buste d'acqua. Abbiamo fornito assistenza logistica agli operai che stanno lavorando a Tallacano anche con un punto di pronto soccorso avanzato» dice Baiocco. L'assessore annuncia inoltre che per le 18 di oggi è convocato un altro tavolo di emergenza durante il quale verrà messo a punto il piano di apertura e chiusura dei serbatoi in tutta la provincia di Ascoli e nel fermano, in modo da ricaricare anche i contenitori ancora vuoti a causa della pressione insufficiente che da sei giorni sta lasciando molte abitazioni assolutamente senza acqua.
Il Soi risponde a Celani In una nota, i responsabili della sala operativa integrata (Soi) della Provincia parlano di «speculazioni assurde, inconcepibili, incomprensibili e senza nessun fondo di verità» e accusano di inefficienza il sindaco di Ascoli Piceno, il quale «tra l'altro, fino ad oggi non ha mai manifestato questo giudizio duro nei confronti della Protezione Civile». La sala operativa dell'amministrazione provinciale - rimarcano - «è stata aperta immediatamente, dietro disposizione della Regione Marche, già nella giornata di venerdì, un'ora dopo del verificarsi dell'evento. I sindaci dei 17 Comuni interessati sono stati subito coinvolti nell'emergenza, già nella notte del 28 dicembre 2007, mediante comunicazioni telefoniche e via fax. Immediatamente - si legge ancora - tutti i volontari della protezione civile sono stati messi all'opera, compresi quelli del gruppo comunale di Ascoli Piceno, ai quali va già un plauso per l'attivismo dimostrato. Inoltre attraverso la protezione civile regionale, sono state mobilitate e sono giunte le autobotti di acqua potabile. Autobotti che sono dislocate in tutto il territorio comunale e su quello degli altri Comuni, come indicato dai sindaci stessi, inoltre sono state distribuite più di 50.000 buste di acqua a tutte le fasce della popolazione della città di Ascoli Piceno e Comuni interessati». Gli anziani e le fasce più deboli «sono stati riforniti di acqua a domicilio, sono stati inoltre riforniti tempestivamente tutti i siti sensibili e le attività commerciali che ne hanno fatto richiesta, considerato anche il periodo di festività. In definitiva - sottolineano - il sistema di protezione civile ha funzionato alla perfezione come dimostrano i tanti apprezzamenti dei cittadini». La rottura della condotta principale dell'acquedotto del 'Pescara' «è di proprietà della Ciip spa, alla quale è stata fornita tutta l'assistenza e la collaborazione di ogni genere». Il sistema della protezione civile è formato da istituzioni e volontari, «con la sua dichiarazione il sindaco di Ascoli Piceno ha quindi offeso tutte le persone interessate, che hanno partecipato e stanno partecipando attivamente all'emergenza. Proprio perché siamo parte del sistema protezione civile - è la conclusione - non diamo peso alle polemiche sollevate e continuiamo a lavorare a testa bassa come fatto sin dal primo giorno, per assistere la popolazione».