Lo stato del pontetubo sul torrente Tallacano era considerato dall'Ato 5 (ente che è responsabile del ciclo integrato delle acque) una priorità 1, cioè addirittura fuori dal piano d'ambito, una situazione eccezionale.
Perché non sono mai stati fatti quei lavori se c'era già il finanziamento?
Qualcuno pagherà di certo. E' questa la strada che sta percorrendo in queste ore l'attuale amministrazione dell'Ato 5.
E i dubbi non finiscono quì. A chi è in mano la protezione civile nel nostro territorio? Quali capacità professionali ha in materia d'emergenza?
A giudicare da come è stata gestita questa situazione, nessuna. Neppure in Burundi la situazione di Tallacano sarebbe stata gestita così. Apprendiamo ora che la protezione civile in campo nazionale avrebbe avocato la gestione delle operazioni.
Un fatto è certo: il presidente delle Provincia Massimo Rossi ha telefonato oggi al Genio Pontieri dell'Esercito a Piacenza ed è in attesa di una risposta che dovrebbe avere domani, così come altre disponibilità fornite da altre aziende specializzate.
Il reparto specializzato dell'Esercito è capace di costruire un ponte in 15 ore, si tratta di ponti su cui possono passare addirittura dei tir da diverse tonnellate. Intanto registriamo che da venerdì sono già trascorsi quattro giorni, ciò vuol dire che se la Protezione civile avesse allertato il Genio pontieri subito, da due giorni 100 mila persone dell'Ascolano avrebbero avuto tanti disagi in meno.
In alcune zone di Ascoli ci sono famiglie che sono anche senza riscaldamento per la carenza d'acqua perché le caldaie a metano per il riscaldamento devono mantenere una pressione minima senza la quale si bloccano.