Anche al pronto soccorso hanno continuato a scambiarsi insulti, cercando lo scontro fisico
Si tratta di C.C., 30 anni, imbianchino; B.C., 29, operaio; B.A., 27, operaio; B.G., 22, operaio; T.V., 34, operaio; Z.A., 21, operaio, tutti stabilmente residenti a Jesi, ad eccezione di B.A. che vive ad Alessandria. La rissa è scoppiata il giorno di Natale, durante una festa per il compleanno di C.C., quando, anche a causa di qualche bicchiere di spumante in più, si sono formate due fazioni che sono passate rapidamente dagli insulti alle vie di fatto. Quando i militari del nucleo radiomobile sono intervenuti in un appartamento in via Roma, dal quale erano state segnalate urla e grida, hanno visto alcuni giovani che uscivano e si davano alla fuga. Una volta dentro l'appartamento hanno scoperto delle macchie di sangue e altre persone che si dileguavano dal retro. La casa era a soqquadro, con mobili rovesciati, un coltello imbrattato di sangue e delle bottiglie di spumante rotte e sporche di sangue. Altri militari si sono recati al pronto soccorso dove hanno trovato i sei rumeni, tutti sanguinanti e malconci, accompagnati da parenti e congiunti. Tutti gli autori della rissa hanno riportato lesioni, prodotte da bottiglie rotte e coltello, con prognosi che vanno dai cinque ai quindici giorni ad eccezione del festeggiato che é rimasto illeso. Anche al pronto soccorso i litiganti hanno continuato a scambiarsi insulti, cercando nuovamente lo scontro fisico. Alcuni degli arrestati sono stati rinchiusi nelle camere di sicurezza della caserma jesina, altri sono stati trasferiti al carcere di Montacuto. Verranno tutti processati per direttissima.