Confcommercio: divieto di alcol a Capodanno, si rischia il caos

Confcommercio: divieto di alcol a Capodanno, si rischia il caos

Il divieto di somministrazione e vendita di alcolici dopo le due di notte non sarà sospeso

Non sospendere il divieto di alcol nei locali con intrattenimento almeno nell’ultima notte del 2007 porterà i cittadini a bere nelle strade, prima di guidare. La notte di benvenuto al 2008 rischia di passare alla storia per il caos. Non si tratta della confusione dovuta alla normale baldoria di fine anno, ma di qualcosa di più serio. A lanciare l’allarme è la Confcommercio Picena. «Il divieto di somministrazione e vendita di alcolici dopo le due di notte – ricorda il direttore Giorgio Fiori - entrato in vigore con la legge sulla sicurezza stradale, non sarà sospeso neanche nella serata più attesa e vissuta da tutti i cittadini. Il timore degli esercenti dei locali, basato sugli umori dei clienti, è quello di veder uscire tutte le persone alle due di notte per riversarsi sulle strade a bere senza controllo con tanto di scorribande per le strade. Ancor più grave potrebbe essere il “rimedio” escogitato dai festaioli di introdurre alcolici all’interno dei locali per continuare a bere anche dopo il divieto». «La Confcommercio Nazionale – evidenzia Fiori – ha richiesto ai Ministri competenti di sospendere il provvedimento, almeno per il Capodanno, impegnandosi a sensibilizzare discoteche e locali vari ad attuare a loro spese il progetto “Guidatore designato”. In pratica verrebbero offerti gratuitamente un ingresso e due consumazioni (rigorosamente analcoliche) a quei consumatori che all’uscita del locale risulteranno avere un tasso alcolemico nei limiti di legge. Al momento – aggiunge Fiori -  sembrerebbe che non siano previste deroghe ed i gestori dei locali dove si svolgono i veglioni di Capodanno sono preoccupati anche per l’insofferenza crescente che stanno già avendo i clienti verso un tale divieto che si ripercuote sui barman, spesso minacciati quando si rifiutano di servire bevande alcoliche dopo il divieto». «Ci auguriamo comunque – conclude Fiori – che una tale norma venga al più presto modificata anche perché, come abbiamo dimostrato nel nostro recente convegno sulla sicurezza stradale svoltosi a San Benedetto del Tronto, non ha portato alcun miglioramento alle statistiche infortunistiche degli incidenti stradali».