Settimio Capriotti e la presidente del Consiglio comunale Giulietta Capriotti, la quale ha scoperto la lapide apposta accanto alle altre già presenti, per ricordare le venti vittime degli incidenti accaduti nel 1957, l’affondamento dei motopescherecci “Malfizia” e “Madonna di San Giovanni” e degli altri due uomini morti in mare nel corso dell’anno. La presidente del Circolo dei Sambenedettesi Benedetta Trevisani ha ricordato non solo i fatti celebrati, ma anche la ricorrenza dei 100 anni dalla posa della prima pietra per la costruzione del porto di San Benedetto (avvenuta il 4 aprile del 1907): prima di allora, naturalmente, la pesca veniva già praticata, ma senza l’approdo sicuro di un porto. Il vicesindaco, nel suo intervento, ha parlato dell’importanza della memoria, del sacrificio su cui è stata costruita la storia e la fortuna della città, e l’impegno a ricordarne i passaggi principali, in particolare gli eventi più dolorosi per molte famiglie. Anche l’assessore Settimio Capriotti ha ricordato quei fatti, la vita spezzata di alcuni giovani marinai, e l’importanza che rivestono gli sforzi per incrementare la sicurezza sul lavoro in mare. Nel corso della breve cerimonia, alla quale hanno assistito alcune decine di cittadini, è stata deposta una corona presso il muro del molo, su cui sono presenti molte lapidi che ricordano affondamenti o fatti di importanza storica (come “l’impresa Nebbia” durante la Seconda Guerra Mondiale). Con una cerimonia simile erano già state ricordate, il 18 novembre scorso, le vittime degli incidenti accaduti nel 1957.