Domani mattina sarà interrogato in tribunale dal giudice Annalisa Gianfelice
L'ordine di aggravamento della misura cautelare a suo carico è stato firmato dal gip del Tribunale di Ascoli Lorenzo Falco su richiesta del pm Ettore Picardi, a causa di una telefonata tra il giovane e un pregiudicato ascolano. Ma altre telefonate "vietate" - Ahmetovic poteva avere contatti solo con la persona che lo ospita, con il legale e con i genitori - sarebbero state intercettate dai militari. Ieri mattina il ventiduenne ha preparato, insieme al suo legale Felice Franchi, un esposto che nel pomeriggio ha personalmente consegnato ai carabinieri, che lo hanno prelevato nel'appartamento dove era agli arresti domiciliari dal 17 settembre, sia per la strage di Appignano del 22 aprile scorso, sia per la tentata rapina alle poste di Maltignano del 10 ottobre 2006. Nell'esposto il rom fa presente alla Procura della Repubblica che già il giorno prima aveva avuto notizie, seppur indirette, che stavano per ricondurlo in carcere a Marino del Tronto e chiede quindi che la magistratura approfondisca quanto accaduto. Domani mattina,intanto, Ahmetovic sarà interrogato in tribunale dal giudice Annalisa Gianfelice che, all'esito, valuterà se l'inasprimento della misura cautelare sia stato giustificato dalla condotta del rom o se invece concedergli di nuovo gli arresti domiciliari. Ahmetovic dovrà dar conto al giudice del tribunale di Ascoli della conversazione telefonica dei giorni scorsi con un pregiudicato ascolano, al quale avrebbe parlato anche di un'arma giocattolo, forse una scacciacani, effettivamente rinvenuta lo scorso aprile nel campo nomadi di Appignano. Il campo fu poi dato alle fiamme per ritorsione dopo la strage in cui morirono Eleonora Allevi, Alex Luciani, Danilo Traini e Davide Corradetti, travolti ed uccisi dal furgone guidato dal rom. Intanto si è appreso che il pregiudicato con cui Ahmetovic ha avuto la telefonata incriminata non rientra fra le persone coinvolte nell'operazione "Arte protetta", che a fine novembre scorso ha portato all'arresto e alla denuncia a piede libero di diversi ascolani per un traffico di opere d'arte false o rubate. L'uomo, un giovane di 27 anni, ha comunque precedenti, sia per questo tipo di reato sia per una serie di furti in abitazioni e chiese. Per questi episodi era stato arrestato nel 2005 insieme ad alcune delle persone poi coinvolte nell'operazione "Arte protetta".