Marco Ahmetovic torna in carcere

Marco Ahmetovic torna in carcere

Sono state intercettate telefonate con un pregiudicato

I militari hanno infatti eseguito un ordine di inasprimento della pena firmato dal giudice Falco su richiesta del sostituto procuratore Ettore Picardi, in riferimento alla tentata rapina alle poste di Maltignano per la quale il 17 settembre aveva ottenuto gli arresti domiciliari. A spingere la Procura di Ascoli Piceno a chiedere ed ottenere dal giudice Falco un inasprimento della pena a carico di Marco Ahmetovic sarebbero state alcune telefonate intercettate dai carabinieri, nelle quali il rom avrebbe avuto contatti con persone con le quali non era autorizzato a parlare. A indurre il sostituto procuratore di Ascoli Ettore Picardi a chiedere e ottenere che Ahmetovic tornasse in carcere sarebbero state un paio di telefonate intercorse recentemente fra il rom e una persona finita in carcere il 29 novembre scorso nell'ambito di un'operazione dei carabinieri volta a smantellare un'organizzazione dedita al traffico di opere d'arte rubate e alla falsificazione. Il regime di detenzione domiciliare non consentiva a Ahmetovic di parlare con una persona gravata da precedenti, nel frattempo scarcerato. Durante la conversazione si sarebbe fatto cenno anche a un'arma giocattolo effettivamente rinvenuta dai carabinieri ad aprile scorso nel campo nomadi di Appignano del Tronto, dove il rom viveva fino al giorno della strage e che il giorno dei funerali dei quattro ragazzi fu dato alle fiamme da mani ignote. Nell'ambito dell'operazione 'Arte protetta' i carabinieri eseguirono otto ordinanze di custodia cautelare in carcere, quattro ai domiciliari e 21 denunce a piede libero per associazione per delinquere, furto, ricettazione di opere d'arte,  contraffazione e commercializzazione di opere contraffatte. Il rom era libero di vedere e incontrare chiunque in relazione ai domiciliari che gli erano stati concessi dal giudice Bartoli per la strage di Appignano del 22 aprile scorso, mentre per la tentata rapina la misura cautelare disposta dal giudice Gianfelice conteneva altre prescrizioni, come il divieto di vedere o parlare con persone che non fossero il suo legale, l'avvocato Felice Franchi, Marco Fabiani, l'ascolano proprietario dell'appartamento che lo ospitava, e i suoi genitori, che poteva ricevere solo due volte a settimana, un'ora alla volta.

E Sundas se ne va. E proprio ieri è arrivato anche l’annuncio di Alessio Sundas, l’agente toscano con cui Ahmetovic ha firmato un contratto. Niente più 'linearom', niente più campagne pubblicitarie: il manager afferma di aver ricevuto più di novemila mail di minacce di morte e una miriade di telefonate anonime. Sundas ha fatto sapere di essere intenzionato a rescindere il contratto con il rom e a rinunciare agli introiti del suo management, per rispetto verso i genitori delle vittime, che «purtroppo, per quel tragico incidente, questo Natale non potranno passarlo con i loro figli».