Tutti contro la Turbogas del Marino

Tutti contro la Turbogas del Marino

Cittadini contrari, Rossi chiede partecipazione. Assente l'amministrazione comunale

Il progetto prevede la costruzione di una centrale termoelettrica a ciclo combinato, della potenza di circa 85 Mwe, alimentata a metano, per funzionare in assetto cogenerativo. L’occasione è stata l’inchiesta pubblica, un istituto previsto dalla legislazione della Regione Marche. «Siamo lieti dell’opportunità che ci viene offerta dall’inchiesta pubblica, quale occasione di incontro con la cittadinanza e le Autorità – ha dichiarato Luca Poggiali del CdA della Sea – E’ nostro desiderio creare le premesse per un confronto costruttivo, basato sul dialogo e sulla trasparenza». Dopo aver assistito all’illustrazione del funzionamento della centrale, dei benefici al territorio, degli impatti ambientali, la parola è stata data alla gente. La prima a farsi avanti è stata Patrizia Rossini, sindaco di Castel di Lama. Il primo cittadino ha così tuonato: «Il nostro è un territorio saccheggiato. Da anni oramai sopportiamo la discarica, il depuratore e l’autoporto. Non abbiamo bisogno di questa centrale – ha detto la Rossini – Oggi al contrario sarebbe utile recuperare i servizi fornendoli di strutture adeguate. La sofferenza è troppa». Della stessa idea il sindaco Falcioni di Maltignano e Ricciotti, presidente del consiglio comunale di Folignano. «La vallata si aspetta un altro tipo di attività in questo momento – ha affermato Falcioni – Questa centrale inoltre è un’impresa privata che vende energia. Ci lascia perplessi ospitare questa attività che possiede solo un risultato “privatistico”». «Folignano si oppone a questa centrale – ha dichiarato Ricciotti – ma non siamo contrari al tema “energia”. L’importante è trovare dei siti idonei. Qui non si è nemmeno fatto accenno alle gravi ricadute che interesseranno la flora e la fauna circostante». Parere estremamente negativo anche da Emidio Albanesi che ha presentato al pubblico i pro e i contro sulla realizzazione del progetto. Da una parte i vantaggi consisterebbero ad esempio nella possibilità di creare 29 nuovi posti di lavoro o nell’entrata nel nostro territorio di una nuova multinazionale, con ulteriori stimoli presso gli enti locali e l’imprenditoria. Dall’altra parte, la critica di Albanesi ha individuato nel progetto decine di punti di debolezza e minacce al territorio. «La centrale risolve solo parzialmente il deficit energetico della provincia Ascoli-Fermo – ha precisato Albanesi – L’impianto non distribuirà  energia direttamente e non c’è la presenza dell’imprenditoria locale. Inoltre i dati che sono stati forniti dalla società – ha proseguito – sono insufficienti e inadeguati per quanto riguarda l’impatto ambientale. La centrale – ha concluso Albanesi – sarà costruita a 130 metri dal centro sportivo Città di Ascoli, a meno di 1 km dal centro abitato di Brecciarolo, a 1500 metri dalle scuole del Marino e da Villa Pigna. Come precisa la legge sul riordino del settore n.239 del 23/08/04 “serve un adeguato equilibrio territoriale nella localizzazione di infrastrutture energetiche”». Luciano Speranza del Meet Up di Ascoli-Amici di Beppe Grillo, tiene a precisare alcuni dati. «Dal Peap – dichiara Speranza – si nota che 85 Mwe sono poco meno del 30% del fabbisogno energetico della nostra provincia, compresa Fermo. La provincia ascolana produce già circa 50/60 Mwe, che corrisponde circa ad un altro 20/25%. Alla fine  - spiega - la nostra parte produrrà oltre il 50% dell’intero fabbisogno. Metà provincia non può assolutamente pagare il conto anche dell’altra parte». Nel corso dell’inchiesta altre voci si sono levate contro la realizzazione della Turbogas. Mariolina Massignani dell’Archeoclub ha affermato che «la centrale è una cambiale in bianco», Legambiente ha lamentato la mancanza dello studio sull’impatto ambientale delle polveri sottili. A conclusione dell’incontro ha preso la parola il presidente della Provincia Massimo Rossi. «Perché mai – ha chiesto il presidente rispondendo ad alcune critiche dei giorni scorsi – la Provincia dovrebbe imporre al territorio un progetto che non vede l’adesione dei cittadini? Personalmente conosco queste battaglie contro le centrali, le discariche quando gli interventi sono fuori dalla logica o contro gli interessi pubblici – ha continuato – Oggi mi trovo qui perché sono dell’idea che sia importante creare processi di partecipazione nei quali bisogna dare le risposte». L’unico rammarico è che a questo processo di partecipazione siano mancati gli amministratori comunali di Ascoli. Magari se qualcuno si fosse trovato casualmente in sala e avesse ascoltato gli interventi, avrebbe pensato ad un progetto di centrale elettrica a Folignano, Maltignano o Castel di Lama.