Pesaro, arrestati due operai piromani

Pesaro, arrestati due operai piromani

Gli investigatori li ritengono responsabili di diversi incendi boschivi

serie di incendi dolosi ai danni di autovetture, sterpaglie, balle di paglia e anche un chiosco bar a Tavullia, avvenuti tra giugno e dicembre. I militari sono risaliti a Simone Rossi, 29 anni, e Marco Massanelli, 37 anni (già pensionato), dopo mesi di indagini, in collaborazione con i colleghi di Fano e Novafeltria, e dopo avere raccolto alcune testimonianze sulla presenza dei due sulla scena dei roghi. Massanelli, che addirittura si sarebbe spacciato con l'amico per un vigile del fuoco, e Rossi, sono accusati di avere dato alle fiamme sei automobili e un furgone, ma anche di avere appiccato il fuoco ad un sottobosco, a balle di paglia e al chiosco di Tavullia. Agli investigatori hanno confessato di avere agito, in qualche caso, per seguire da vicino l'intervento dei vigili del fuoco, andando anche davanti alla caserma per vedere i mezzi antincendio uscire a tutta velocità ed a sirene spiegate. L'operazione si chiama, appropriatamente, "Fuoco e fiamme". Nella notte fra Il 16 e il 17 dicembre i due sono stati arrestati in flagranza di reato: poco prima avevano appiccato il fuoco a due autovetture, una Fiat Panda e una Fiat Uno, parcheggiate in largo Baccelli. Rossi e Massanelli sono stati intercettati e bloccati poco dopo a bordo di una Ford Fiesta, nei pressi della caserma dei vigili del fuoco. Sequestrati una bottiglia in plastica contenente verosimilmente del solvente, una patente di guida falsificata intestata a Massanelli, tre porta distintivi del Ministero dell'Interno con stemma della Repubblica Italiana, dei carabinieri con relativo logo e con l'indicazione "Polizia Giudiziaria-Vigili Del Fuoco", oltre a diversi telefoni cellulari. Le perquisizioni domiciliari hanno portato alla scoperta, a casa di Rossi, di una lattina di plastica contenente alcol e una bottiglia in plastica da mezzo litro piena di acetone e a casa di Massanelli di uno scanner, un apparato radio ricetrasmittente (baracchino), due paia di manette, altri distintivi per appartenenti a forze di polizia, vigili del fuoco e guardie giurate, una pistola giocattolo senza tappo rosso e una paletta in metallo con la scritta falsificata "ministero dell'Interno Polizia". Sempre a Massanelli, sono stati sequestrate, in via cautelativa, otto fucili da caccia, due carabine, due pistole calibro 9 e oltre 2.000 cartucce regolarmente detenuti. In base agli elementi raccolti, gli investigatori ritengono che Rossi e Massanelli siano responsabili di una lunga serie di episodi delittuosi tra Colbordolo, Tavullia, Ginestreto: incendi di due ettari di bosco di proprietà demaniale, due cataste di balle di fieno in un terreno agricolo, cinque ettari di fieno, scarti di lavorazione del legno e 600 quintali di fieno in un capannone, oltre al rogo del chiosco di Tavullia. Lunga anche la lista di incendi dolosi ad automezzi: una Peugeot 206 a Rio Salso, una Mitsubishi Pajero a Tavullia, una Mercedes a Pesaro, vari mezzi agricoli a Petriano, un'Alfa Romeo 75 a Colbordolo, un Fiat Ducato a Pesaro, una Volkswagen Golf a Montecalvo in Foglia. Dai primi accertamenti, si presume che sia connesso a questioni di carattere personale con le vittime. Le indagini sono ancora in corso. Gli arrestati si trovano ora nel carcere di Villa Fastiggi.