I clienti entravano nel retrobottega per acquistare la droga
di sostanze stupefacenti dagli agenti del commissariato di polizia. Per circa un mese gli investigatori hanno tenuto sotto controllo il negozio di pasta fresca dei due a Fossombrone, dove entravano, oltre alla normale clientela, persone conosciute come assuntori di cocaina: venivano condotte nel retrobottega e uscivano dopo pochi minuti senza avere comperato né pasta, né gli altri prodotti in vendita nel negozio. Domenica sera, gli agenti sono entrati in azione, perquisendo l'esercizio commerciale, dove si trovavano i due fratelli, e hanno trovato due bustine di cocaina, già confezionate, addosso ai due arrestati (uno ha anche cercato di disfaresene, ma è stato visto dalla polizia), un grammo di marijuana nella loro autovettura e, in una nicchia in bagno, dietro il cesto della biancheria sporca, due ovuli (di cui uno integro e l'altro già iniziato) contenenti circa 34 grammi di cocaina. Sequestrati anche materiale per il confezionamento delle dosi, un bilancino di precisione e banconote da 20 e 50 euro ritenute provento di spaccio. R. T. e O.T. sono ora rinchiusi nel carcere di Villa Fastiggi a Pesaro, a disposizione del pm di Urbino Claudio Coassin, che oggi pomeriggio dovrebbe interrogarli. «La clientela - ha spiegato il commissario di Urbino Antonio Sguanci, durante una conferenza stampa - era di età compresa tra i 30 ed i 50 anni, per lo più professionisti, artigiani, commercianti e funzionari di società, ma non sbandati. Le indagini proseguiranno con la loro convocazione per raccogliere altri elementi utili. Verrà richiesta anche la revoca dell'autorizzazione commerciale». «Si tratta - ha concluso - del quinto arresto a Fossombrone negli ultimi sei mesi e del quarantunesimo arresto nel corso dell'anno, contro i venti dell'anno precedente. Questo grazie alla possibilità di mobilitare maggiori risorse umane nel controllo del territorio».