Ancona, falso allarme bomba nel tribunale

Ancona, falso allarme bomba nel tribunale

Il procuratore Dragotto: «Il sindaco ha promesso che farà smantellare parte dell'ex Metro»

marchigiana dell'ANSA. Alle 13:15, la polizia e gli artificieri hanno completato i sopralluoghi nel Palazzo di giustizia di via Mazzini (condotti anche con un'unità cinofila, un cane labrador), e magistrati e avvocati sono potuti rientrare in aula, dopo un'interruzione durata circa due ore. L'ennesimo allarme bomba scattato oggi al tribunale di Ancona, con la conseguente evacuazione temporanea del palazzo, ripropone la questione sicurezza per gli uffici giudiziari, e degli ostacoli che impediscono ai mezzi di soccorso più ingombranti di giungere agevolmente sul posto: bancarelle e auto in sosta. «Ho già inviato un dossier al sindaco - ha ricordato il procuratore generale Gaetano Dragotto - mi ha promesso che farà smantellare parte del cantiere dell'ex Metro per allargare via Castelfidardo». Il procuratore generale è responsabile della sicurezza del palazzo di giustizia e stamani, dopo le telefonate anonime che segnalavano la presenza di una bomba pronta ad esplodere, ha deciso di far evacuare l'edificio. Ma, ha fatto presente Dragotto, «oltre che per l'allarme bomba, ho deciso di disporre l'evacuazione anche per verificarne i tempi e per vedere quanto ci sarebbe voluto per l'arrivo dei mezzi di soccorso in un giorno caratterizzato dallo stato generale di agitazione causato dallo sciopero dei camionisti». L'evacuazione è stata disposta rapidamente e altrettanto celermente si è concretizzata. Per l'arrivo degli artificieri, invece, si è dovuto attendere circa un'ora poiché il nucleo è di stanza presso l'aeroporto 'Sanzio' di Falconara, dunque piuttosto distante dal palazzo di giustizia.

I fatti accaduti stamattina Due telefonate anonime giunte a due minuti di distanza alla sede dell'Ansa delle Marche hanno annunciato la presunta presenza di una 'bomba' nel Tribunale di Ancona, pronta ad "esplodere". Sul posto sono intervenuti agenti della polizia, che stanno facendo allontanare le persone presenti a palazzo di giustizia, per completare i controlli. Il telefonista, che parlava con un forte accento siciliano, ha chiamato due volte fra le 11:20 e le 11:23.