Il mese scorso le giovani e il fotografo si sono dati appuntamento alla periferia di Civitanova
le aveva contattate su una chat fingendosi una coetanea e facendo loro intravedere un futuro glamour nel mondo della televisione o dello spettacolo. Potrebbe avere sviluppi clamorosi l'indagine avviata dal Commissariato di Civitanova Marche e dalla Polizia postale di Ancona dopo la scoperta dei provini a 'luci rosse' di due studentesse di scuola media superiore della provincia di Macerata, finite nell'orbita di M. G., 34 anni, residente a Firenze, ma con la disponibilità di appartamenti anche ad Arezzo e Siena. Nelle tre abitazioni in uso all'uomo, gli agenti hanno trovato le foto delle due ragazzine ma anche una cospicua raccolta di immagini di decine di altre giovanissime, oltre a centinaia di cd, floppy, hard-disk, cellulari, macchine fotografiche e computer ora al vaglio dei tecnici. Per il momento il pm di Macerata Antonella Redaelli ha indagato il fotografo per induzione alla pedopornografia minorile, ma gli accertamenti proseguono per scoprire se le ragazzine siano state anche vittime di violenza. Il primo contatto con M. G. le due tredicenni l'avevano avuto tramite internet. L'uomo aveva finto di essere un'adolescente che aveva avuto successo proprio grazie alle foto hard scattate da un fotografo "suo amico". Il mese scorso le tredicenni e il fotografo si sono dati appuntamento alla periferia di Civitanova Marche. M. G. si è presentato con una vettura lussuosa, sostenendo che l'amica conosciuta sul web non era potuta venire e aveva mandato lui. Quindi aveva invitato le ragazzine a seguirlo, alla ricerca di un luogo appartato. Prima in spiaggia, poi in aperta campagna, alla fine il terzetto è approdato in un vecchio casolare, trasformato in set improvvisato. Una volta fatte le foto M. G. è scomparso e le sue piccole 'modelle' non hanno più avuto notizia di lui. A scuola però una di loro si è lasciata sfuggire qualcosa con una compagna, la voce del 'book' senza veli ha preso a circolare ed è arrivata fino al Commissariato. Dove le tredicenni sono poi state interrogate, in compagnia dei genitori. La polizia postale ha individuato M. G. grazie alle conversazioni via cellulare con le giovani vittime, e l'uomo è stato rintracciato e denunciato.