Si assenta dal lavoro, il Comune chiede 36 mila euro di danni

Si assenta dal lavoro, il Comune chiede 36 mila euro di danni

In tre anni ha marcato visita 145 volte, una quarantina, secondo l'accusa, con false certificazioni

In tre anni Fausto Crostella, 44 anni, ha marcato visita 145 volte di cui una quarantina, secondo l'accusa, presentando false certificazioni. L'amministrazione ha quantificato il danno subito in 36mila euro di cui 11 mila euro per stipendi percepiti indebitamente e 25mila per danni morali. Davanti al giudice monocratico Vinicio Cantarini hanno testimoniato, tra gli altri, diversi medici che risultavano come coloro che avevano rilasciato i certificati incriminati. «Non conosco Crostella e i certificati non li ho rilasciati io» ha detto il medico Giuseppe Casali cui sono stati mostrati i documenti. Mentre Eugenio Donninelli, altro medico, ha riferito di aver avuto l'imputato come paziente ma ha riconosciuto però solo parte dei certificati intestati a lui. Crostella ha sempre negato di essere un assenteista e ribadito che le sue malattie - lesione al tendine della spalla sinistra e paradontosi - non erano inventate. L'indagine partì nel novembre 2006, quando i carabinieri fecero rimuovere per sosta vietata la Porsche (un modello del 1973) dell'imputato, rimasta senza benzina. Durante le operazioni si aprì il portabagagli, dove vennero trovati certificati medici in bianco. La sentenza del processo è prevista per il 28 gennaio.  Per contrastare l'assenteismo dei dipendenti pubblici il Comune di Ancona ha demandato "il controllo e la verifica del rispetto dei doveri d'ufficio del personale ad un servizio ispettivo ad hoc, operativo dall'1 novembre 2007". Lo ricorda l'amministrazione comunale. La struttura, in staff alla direzione generale, è composta da tre persone: un funzionario amministrativo, un funzionario incaricato e un dipendente collaboratore, e ha il compito di controllare il rispetto dell'orario di lavoro, le assenze, i permessi e le relative giustificazioni. L'obiettivo è individuare i fenomeni più ricorrenti, che possono dar luogo anche a misure organizzative correttive, e sanzionare i comportamenti non conformi. I dati complessivi saranno resi noti dopo un primo periodo di rilevazione. Quanto all'adozione dello strumento delle visite fiscali, «è noto a tutti - dice l'amministrazione - come queste siano particolarmente onerose per tutti gli enti, e non solo per il Comune di Ancona, ragion per cui le visite non sono mai disposte in maniera sistematica. L'amministrazione comunale di Ancona, tuttavia, in considerazione delle risorse attualmente disponibili, ha incrementato la loro frequenza a partire dal 2007».