Alle 3 di notte erano all'opera all'interno della fabbrica 13 cinesi
nel centro del paese, che ha portato allo smantellamento di un grosso tomaificio anch'esso clandestino. Nel laboratorio erano presenti altri dieci cinesi irregolari. Assenti, invece, i datori di lavoro, che le indagini avviate mirano a rintracciare. Il laboratorio era ricavato dentro a un'anonima abitazione del centro storico, composta da due livelli (appartamento e mansarda): a quello più basso erano alloggiati i macchinari, mentre nella mansarda erano stipate brandine su cui si avvicendavano i lavoratori per riposare. Alle 3 di notte erano all'opera 13 cinesi. I riscontri sulle impronte digitali hanno consentito di scoprire le reali identità di tre di loro che, sotto altri nomi, erano già stati espulsi dai prefetti di Macerata e Ascoli Piceno. Per essi è quindi scattato l'arresto per inottemperanza. Ora si trovano in carcere a Camerino.