/Arrestati albanesi sospettati di una trentina di furti
Arrestati albanesi sospettati di una trentina di furti
L'indagine ha preso il via a fine ottobre, dopo un furto commesso in un'abitazione di Pesaro
Tre gli arresti in flagranza di reato, e tre i fermi di polizia eseguiti fra la notte scorsa e le prime ore del mattino a Forlì e Punta Marina di Ravenna. Centomila euro il valore della refurtiva recuperata finora: fra cui monili in oro, fotocamere, materiale elettronico. L'operazione, in codice 'Mondi', dal soprannome del capo di entrambe le bande, è stata condotta dai carabinieri del Nucleo e del Reparto operativo di Pesaro, in collaborazione con i colleghi dell'Emilia Romagna. Coordinata dal pm Letizia Fucci, l'indagine ha preso il via a fine ottobre, dopo un furto commesso in un'abitazione di Pesaro (dove era stata portata via anche una pistola). Qualcuno aveva notato parcheggiata nei pressi della casa presa di mira una Bmw coupé ultimo modello, con targa della Repubblica di San Marino. La stessa vettura vista da altri testimoni a San Giovanni in Marignano e Forlì, in concomitanza con altri quattro furti andati a segno e tre tentati. La berlina è risultata rubata a Rimini nel mese di ottobre; nei giorni scorsi è stata rintracciata dai carabinieri a Punta Marina. Veniva utilizzata da tre dei sei albanesi, mentre gli altri tre erano soliti spostarsi con una Audi A3, rubata a Faenza. Gli accertamenti sulle due auto hanno condotto i militari sulle tracce di tutti i componenti dei due gruppi criminali. A Forlì, in flagranza di reato, sono stati arrestati subito dopo aver messo a segno l'ultimo colpo Toni Skura, detto 'Mondi', Lustar Gjinaj e Ermir Vranoci, tutti ventiquattrenni, pluripregiudicati e disoccuppati. I primi due sono clandestini, il secondo ha un regolare permesso di soggiorno. Vivono fra Caserta, Ravenna e Civitella di Romagna, ma il loro domicilio usuale è l'appartamento di Punta Marina, dove i carabinieri hanno fatto irruzione poco dopo. All'interno c'erano altri gli altri tre albanesi, anche loro clandestini già espulsi dall'Italia, e con precedenti di polizia. Per loro è scattato un fermo con l'accusa di ricettazione dell'Audi, ma si cercano elementi di prova sui furti che si pensa abbiano commesso insieme ai complici. I sei extracomunitari avrebbero colpito quasi ogni sera nelle province di Bologna, Faenza, Ravenna, Forlì, Rimini e Pesaro. Sempre disarmati, forzando porte e finestre con le mani protette da guanti.