Bimba bocciata dal Tribunale, riammessa in appello

Bimba bocciata dal Tribunale, riammessa in appello

Giudicato "abnorme" il provvedimento del Tribunale

Lo ha deciso la sezione minori della corte d'Appello di Ancona, che ha giudicato "abnorme" il provvedimento del Tribunale, visto che la promozione "costituisce atto amministrativo della competente autorità scolastica che riveste i crismi dell'imperatività". I giudici hanno accolto dunque il reclamo dei genitori della bimba, assistiti dagli avv. Davide Toccaceli (per il padre) e Andrea Nobili, i quali si erano riferiti all'art. 8 del Decreto legislativo 'Moratti' n. 59 del 2004, che prevede che la valutazione scolastica si svolga nell'arco di un anno da parte del personale docente competente e che un'eventuale bocciatura può essere disposta solo in casi eccezionali. Oltre ad aver 'bocciato' la piccola, sulla base di una relazione dei Servizi sociali il Tribunale dei minori l'aveva affidata ad una comunità. I genitori hanno già presentato istanza perché i giudici dispongano un supplemento di istruttoria e riaffidino loro la piccola.   Il collegio d'appello, presieduto da Vincenzo De Robertis, ha rilevato di non capire, «anche dal punto di vista fattuale, in che senso e in che modo la retrocessione della bambina alla prima classe possa giovare al suo equilibrio intellettivo ed emotivo. Al contrario - ha eccepito - la retrocessione viene percepita come mortificante e punitiva (anche con effetto alienante sotto il profilo dei rapporti con i coetanei compagni di scuola), così aggravando la condizione di disagio già in atto. Neppure si potrebbe dire - secondo la corte d'Appello - che la minore non sia in grado di affrontare i corsi di istruzione della seconda classe elementare, posto che la valutazione di idoneità è stata effettuata dalle autorità scolastiche». La promozione poi è stata «adottata nell'esercizio di una potestà amministrativa retta da discrezionalità tecnica (basata sulla verificazione del rendimento dell'alunna) e non sussistono i presupposti per una disapplicazione dell'atto».

Le reazioni dei genitori della piccola: Soddisfatti per la decisione della corte d'Appello, e speranzosi che la figlia possa presto tornare a casa. Questi i sentimenti dei genitori, separati, della bambina di sette anni riammessa alla seconda elementare dai giudici di secondo grado, dopo che il Tribunale dei minori di Ancona l'aveva 'bocciata', ritenendo la promozione immeritata. «Sono molto contenta - ha detto la madre, commossa, parlando con il difensore - spero che sia il primo passo per rasserenare la situazione». Parole identiche da parte del marito. «Sono felice, ma era una decisione scontata perché mia figlia non meritava la bocciatura. Adesso vorrei che tornasse a casa». Al momento della separazione, la coppia si era accordata perché la figlia restasse a vivere con la madre, con diritto di visita da parte del padre. I Servizi sociali avevano però stilato una relazione negativa: il Tribunale aveva affidato la piccola ad una comunità e stabilito che ripetesse la prima elementare, perché mostrava vari deficit comportamentali: piangeva troppo spesso, e si esprimeva con un lessico limitato. Per il suo 'bene' insomma doveva essere bocciata. Una valutazione che aveva lasciato di stucco i genitori, che hanno prodotto in giudizio i quaderni con i bei voti ricevuti a scuola.