Stefano Sabbatini, 47 anni, il 12 settembre 2006, uccise il fratello con una coltellata
E' la richiesta di condanna con rito abbreviato che il pm di Ancona Stefania Ciccioli ha avanzato oggi al gup Lionello Rossino per Stefano Sabbatini, 47 anni, l'operaio di Corinaldo che, il 12 settembre 2006, uccise il fratello con una coltellata al culmine di una lite avvenuta nella palazzina dove abita anche la loro madre. La sentenza è prevista per il 17 gennaio prossimo. L'imputato, difeso dagli avvocati Mario Scaloni e Marcellino Marcellini, ha sostenuto di non aver avuto l'intenzione di uccidere il fratello ma di essersi difeso dall'aggressione di questi che avrebbe impugnato una zappa. Secondo l'accusa, invece, l'uomo non colpì per difendersi ma voleva uccidere. La tragedia si consumò durante l'ultimo di una serie di litigi originati da questioni ereditarie, legate anche all'immobile di residenza dei due, ricevuto dal padre. Ma i loro difficili rapporti di vicinato derivavano anche da una serie di dispute sull'utilizzo e le spese per i servizi della palazzina. L'ultima discussione sarebbe nata, secondo quanto raccontato dall'indagato, perché la vittima aveva staccato l'interruttore generale della luce e voleva impedire che lui lo riattivasse. Dal processo sono già usciti i familiari della vittima, assistiti dall'avv. Giacomo Curzi, dopo essere stati risarciti.