Ahmetovic, la difesa e il teorema del bevitore abituale

Ahmetovic, la difesa e il teorema del bevitore abituale

Nell'appello il legale chiede che le attenuanti prevalgano sulle aggravanti

Nell'appello, il legale chiede tra l'altro che le attenuanti prevalgano sulle aggravanti (la guida in stato di ebbrezza, l'abitualità dell'ubriachezza, colpa cosciente con previsione dell'evento), mentre in primo grado erano state considerate equivalenti. L'unica attenuante riconosciuta era stata quella "generica", perché il rom è incensurato e per aver avuto un positivo comportamento processuale che ha "reso possibile una rapida conclusione del dibattimento". Nessuna rilevanza aveva invece assunto per il giudice del Tribunale di Ascoli Bartoli "la giovane età" dell'imputato invocata dal difensore. Intanto, per l'altra vicenda che vede coinvolto Ahmetovic, una tentata rapina da lui confessata, la Cassazione non ha deciso ancora in merito al ricorso presentato dall'avv. Franchi contro la decisione del Tribunale del riesame, che aveva accolto quello della procura contro la concessione degli arresti domiciliari al rom.

Le tesi dell'avvocato Franchi Smontare il teorema del Tribunale di Ascoli secondo cui Marco Ahmetovic era un bevitore abituale, la sera della tragedia sapeva di essere ubriaco e dunque consapevole di poter provocare un incidente stradale mettendosi alla guida di un automezzo. E' questo l'obiettivo che l'avvocato Felice Franchi persegue in vista del processo d'appello. Ahmetovic è stato condannato a sei anni e mezzo di carcere (due in più rispetto alla richiesta del pm Carmine Pirozzoli)  per la gravità del fatto, l'omicidio colposo di quattro giovani fra i 16 e i 18 anni. Per il giudice Marco Bartoli, il 23 aprile scorso Ahmetovic aveva bevuto molto, come hanno testimoniato vari baristi della zona, e come risultò dagli esami del sangue cui l'imputato venne sottoposto in ospedale. Non solo; per il giudice la condotta colposa di Ahmetovic è molto vicina al 'dolo eventuale', perché il ventiduenne era un bevitore abituale, così come si evincerebbe dagli accertamenti clinici condotti dai sanitari del carcere di Marino del Tronto, dove fu rinchiuso dopo la strage. L'avv. Franchi contesta questa conclusione, e porterà a supporto della sua tesi altri rilievi ematici eseguiti da laboratori privati. La difesa punterà anche sulla giovane età dell'imputato; circostanza di cui il giudice Bartoli non ha tenuto conto, differenziandosi in sostanza solo in questo dalla procura che, riconoscendo invece quest'ultima attenuante, si era fermata ad una richiesta di condanna più mite. In attesa del processo d'appello, è scontato che l'iter processuale andrà avanti fino alla Corte di Cassazione, mentre il rom si trova ancora agli arresti domiciliari in un residence di San Benedetto del Tronto. Nel suo caso, il periodo di detenzione preventiva per il reato di omicidio colposo è di un anno. Scadrà dunque il 23 aprile 2008, con la concreta possibilità che per quella data non si sia ancora giunti ad una sentenza definitiva.