Gli animali saranno portati in luoghi dove verranno messi in libertà
Oltre a ciò, spesso, questi volatili sono portatori di malattie ed è per tali motivi che l’Amministrazione Comunale ha incaricato una società specializzata nella soluzione originale del problema dei piccioni a cui anche altri Comuni d’Italia e delle Marche si sono rivolti per risolvere l’annosa questione. Dapprima l’Ufficio Ambiente ha predisposto la cattura di circa 200 esemplari per sottoporli a screening sanitario da parte dell’Istituto Zooprofilattico al fine di accertare l’eventuale presenza di situazioni epidemiologiche. Una volta accertata solo la positività di alcuni esemplari ad una patologia denominata “Chlamydiosi” il Comune ha optato di risolvere il problema con strumenti meno drastici, rispetto l’abbattimento dei volatili, rivolgendosi ad una ditta esperta nel settore. Da mercoledì 7 novembre, l’operazione anti-piccione, costata al Comune circa 8.000 Euro, prenderà il via e si partirà dal palazzo che ospita la Pinacoteca Comunale dove già nei giorni scorsi è stato posizionato un congruo numero di gabbie contenenti esche per la cattura degli uccelli. Le previsioni fanno ipotizzare la cattura di circa 200 volatili in quell’area, poi si procederà con la Torre Gerosomilitiana ed altri luoghi del Centro Storico accessibili agli esperti. Questa prima fase dell’operazione si protrarrà fino alla fine di marzo e con cadenza settimanale vedrà la cattura periodica dei pennuti che verranno allontanati dalla città e portati in luoghi impervi dove verranno messi in libertà. La seconda fase che si protrarrà da aprile a novembre 2008 vedrà, invece, la chiusura dei luoghi dove i piccioni nidificano e l’istallazione di appositi dissuasori di allontanamento ad ultrasuoni che svolgeranno il compito di non far avvicinare i piccioni al Centro Storico. «L’Amministrazione Comunale – spiega il Sindaco Alessandro Mezzanotte - ha riconosciuto nella presenza incontrollata del colombo di città un rischio igienico – sanitario ed un costo per lo stesso Comune non indifferente. La gestione di questi animali va affrontata in modo complesso e multifattoriale ponendo grande attenzione all’informazione, al recupero architettonico e strutturale così come a quello ambientale. Visto l’ aumento esponenziale di questi volatili, con tutte le conseguenze negative che ne derivano, è stato deciso di affrontare in maniera diretta il problema nell’ottica della salute e dell’igiene pubblica. Logicamente l’intera operazione seguirà l'imperativo dello scarso impatto visivo e le architetture interessate dagli interventi antipiccione risultano protette e assolutamente prive di elementi che possano deturpare le qualità estetiche delle stesse. Gli interventi, infatti, che si protrarranno anche negli anni successivi, saranno condotti nel totale rispetto dell'ambiente, delle strutture e dell'uomo». A riguardo l’Assessore all’Ambiente Marco Mariani ha dichiarato: «Questa Amministrazione Comunale, nell'intento di affrontare i problemi causati dalla presenza dei piccioni nel territorio abitato del comune, ha sentito la necessità di informare a mezzo stampa i cittadini circa le iniziative in procinto di essere adottate per cercare di riportare il fenomeno entro limiti accettabili per tutti. Detto che l'obiettivo principale che sta perseguendo il Comune di Sant’Elpidio a Mare è quello di rendere più vivibile la città e tutelare la salute del cittadino, logica conseguenza è perseguire la riduzione del numero degli animali ad un valore accettabile per la grandezza del territorio e, insieme, la riduzione dei siti nidificatori. Il guano, prodotto dai piccioni, infatti, oltre ad erodere le pietre dei palazzi e dei monumenti a causa della sua componente acida, crea cattive condizioni igieniche per i cittadini stessi. La tutela della salute di quest’ultimi, invece, rappresenta per questa Amministrazione il motivo principale per cui si è deciso di agire con tempestività. L'obiettivo di questo intervento è proprio quello di ottenere un miglior equilibrio tra l'ambiente urbano e la densità di colombi rispettando, allo stesso tempo, gli animali, evitandone la soppressione e utilizzando, invece, dispositivi di allontanamento approvati dalle associazioni ambientaliste come la LIPU».