IL RICOVERO Biagi, nato nell’agosto del 1920 a Pianaccio di Lizzano in Belvedere, era ricoverato da venerdì 26 ottobre per accertamenti di routine. Successivamente, si era resa necessaria una degenza più lunga per subentrate complicazioni. Nella mattinata di venerdì le condizioni di Biagi si erano aggravate, poiché ai problemi cardiaci si erano aggiunti problemi renali e polmonari. Ma anche questa ennesima crisi era stata superata "combattendo come un leone", come avevano riferito le figlie. Nelle ultime ore, però, la situazione era tornata nuovamente ad aggravarsi. Che la battaglia fosse persa lo avevano sostanzialmente ammesso in questi giorni le stesse figlie, che in questi giorni non hanno mai rifiutato il contatto con la stampa, un mondo nel quale la famiglia Biagi ha una tradizione ben radicata. «La situazione è precipitata» era stato il primo annuncio e poi, con il passare delle ore e dei giorni, «è sempre lucido, determinato, sereno», «c'è stato un lieve miglioramento ma la prognosi resta riservata», «è molto affaticato»: frasi, pronunciate in tempi diversi, più eloquenti di qualsiasi bollettino.
LE FIGLIE «Si è addormentato sereno prima della morte» racconta la figlia Bice visibilmente commossa. «Aveva programmato tutto anche per noi, ci ha fatto dormire qualche ora a me e mia sorella, e ci ha aspettate. Voi tutti ricorderete Enzo Biagi - ha continuato - io ricordo mio padre e sono grata a tutti quelli che in questi giorni ci hanno dimostrato tanto bene. Non dico che per noi è una scoperta ma ci ha stupito. Noi siamo i suoi figli, io ho perso un padre e sono solo più sola».
I FUNERALI Le esequie avranno luogo giovedì a Pianaccio, il piccolo borgo di Lizzano in Belvedere, sull'appennino bolognese, dove era nato. La camera ardente è prevista alla clinica Capitanio di Milano, con accesso attraverso l'ingresso di via Quadronno. Resterà aperta sia martedì sia mercoledì. Poi, giovedì mattina, il feretro sarà trasferito a Pianaccio per i funerali.