A bordo dell'auto del pesarese anche l'anziana madre dell'uomo
La donna E.R., è stata trascinata in retromarcia per una ventina di metri. Successivamente l'auto si è impantanata in un campo arato. La donna ha riportati ferite non gravi, e non è in pericolo di vita. M.C. è stato arrestato poco dopo dai carabinieri con l'accusa di tentato omicidio. I motivi dell'aggressione, avvenuta in località Babbucce di Gradara, sono ancora tutti da chiarire. A salvare E.R. sono state alcune persone richiamate dalle sue grida di aiuto. Quando i soccorritori sono arrivati sul posto, hanno trovato M.C. ancora a bordo della vettura, con affianco l'anziana madre, poi ricoverata al pronto soccorso in stato di shock. Ha atteso che l'ex moglie uscisse di casa per andare a gettare la spazzatura, e l'ha investita con l'auto scagliandola contro il cassonetto, per fortuna provocandole solo delle lesioni. Per Marco Viola, 37 anni, un operaio di San Severino Marche già noto per gravi maltrattamenti in famiglia, e per aver quasi ammazzato la donna, ventiseienne, già un anno fa, è scattato un ordine di custodia per tentato omicidio. Lo ha firmato il gip di Camerino, che gli ha concesso gli arresti domiciliari a casa dei genitori. Secondo i carabinieri di Tolentino, che hanno condotto le indagini, la vicenda ha quasi dell'incredibile. Viola e la sua ex compagna, anche lei operaia, si erano sposati nel 2003. Dal matrimonio è nata una bambina che ora ha tre anni, e che secondo i militari nel 2006 ha salvato la vita alla madre, quasi soffocata con un cuscino dopo un brutale pestaggio. Marito e moglie sono separati da un anno, dopo una convivenza segnata da violenze di ogni genere, cominciate subito. Nel primo anno di matrimonio Viola aveva preso a calci la donna, fratturandole un perone. Botte e cazzotti erano la norma, anche durante la gravidanza, tanto che la signora aveva rischiato di abortire. Nel settembre del 2006, l'operaio aveva colpito la moglie con un pugno in testa, l'aveva scaraventata a terra, cercando di camminarle sopra, e, non contento, le aveva premuto un cuscino sulla bocca, fino a quando la bambina, terrorizzata e in lacrime, non lo aveva afferrato per una gamba facendolo tornare in sé. Due giorni fa l'ennesimo raptus da parte dell'uomo, stavolta motorizzato.