«Il Piano sanitario ha come base delle direttrici importanti»
Il ministro - ha inaugurato l'auditorium 'Maria Montessori'' nel polo universitario di Torrette - ha dato il via libera al secondo e ha dato un giudizio positivo sul primo. «Ha come base delle direttrici importanti - ha detto fra l'altro - come la sostenibilità economica e finanziaria. Non basta chiedere più risorse, occorre spenderle bene. Valorizza l'efficienza e l'equità, l'innovazione, la sicurezza come elemento di qualità della vita, l'integrazione tra il sanitario e il sociale. I nostri indicatori dicono che quello marchigiano é un buon sistema sanitario. I cittadini devono apprezzarlo, esserne consapevoli, perché solo dalla consapevolezza di ciò che si ha, possono scaturire i miglioramenti necessari». L'approvazione del Piano sanitario - ha ricordato il persidente della giunta Gian Mario Spacca - è avvenuta mantenendo in equilibrio le esigenze di tre diversi livelli: istituzionale, tecnico e aziendale. «Il sistema sanitario delle Marche è caratterizzato da forti vincoli - ha fatto presente - una mobilità passiva di 136 milioni di euro, una frammentazione dell'offerta, un disomogeneo utilizzo delle opportunità sociali e sanitarie. Alla luce delle criticità, il nuovo Piano promuove il superamento degli squilibri, la programmazione di settore, il controllo, la qualità e l'appropriatezza delle prestazioni". Spacca ha ricordato come «l'evoluzione del sistema sanitario costituisca una grande opportunità di crescita per tutte le Marche: la sanità, infatti, è uno dei principali settori produttivi della regione e il valore prodotto da tutta la filiera costituisce una delle prime voci nella composizione della ricchezza, sia a livello regionale che nazionale». Le Marche accettano le sfide del futuro, ha ribadito l'assessore alla sanità Almerino Mezzolani. «Il Piano sanitario ha il compito di guidare il cambiamento, superando la frammentazione organizzativa del passato e la competizione per abbracciare una logica di collaborazione. In questo contesto, l'area vasta diventa l'anello di congiunzione tra le diverse esigenze del territorio». Sono intervenuti anche il dirigente del servizio salute Carmine Ruta, il rettore Marco Pacetti, il direttore e il presidente dell'Inrca Antonio Aprile e don Vinicio Albanesi. Fuori programma, su richiesta del ministro, hanno preso la parola anche i rappresentanti dei precari dell'Università Politecnica delle Marche e quelli del comitato "San Sabino" di Osimo. Non ha invece parlato il sindaco di Ancona Fabio Sturani, creando un piccolo incidente diplomatico. Nessuna coda polemica, dopo il botta e risposta con la giunta regionale sulle risorse destinate dalla Regione Marche alla città. Il primo cittadino non ha gradito il mancato coinvolgimento della città nell'organizzazione del convegno: un vero e proprio "sgarbo istituzionale".