Savino Agostino di 42 anni era stato lasciato tre mesi fa dalla vittima, Anna Maria Serpentino
a colpi di pistola la sua ex compagna, Anna Maria Serpentino, anche lei quarantaduenne, che tre mesi fa lo aveva lasciato per trasferirsi a Pesaro dove aveva trovato lavoro come cameriera in un ristorante di un centro commerciale. Poi Agostino ha puntato l'arma contro di sé e si è ammazzato sparandosi un colpo alla tempia. La tragedia è avvenuta per strada, in via Mameli, non lontano dall'abitazione dove la donna aveva trovato ospitalità presso il fratello. Era passata da poco la mezzanotte, e quando i carabinieri e il 118 sono giunti sul posto, chiamati da alcuni residenti, l'uomo e la donna erano ancora vivi, ma agonizzanti. Sono morti poche ore dopo in ospedale. Anna Maria Serpentino, anche lei nata a Francavilla, è stata raggiunta al torace e alla testa almeno da due colpi di pistola calibro 9 parabellum a canna corta. Con la stessa arma, acquistata ieri mattina in un'armeria di Pesaro, con un regolare porto d'armi, Agostino si è poi tolto la vita. Sembra che prima della sparatoria i due avessero avuto una violenta discussione per strada. L'uomo, incensurato, ex guardia giurata, aveva un matrimonio fallito alle spalle dal quale sono nati tre figli, il più grande di 23 anni, rimasti in Puglia insieme alla madre. Pensava di essersi ricostruito una vita insieme ad Anna Maria, con la quale aveva condiviso un appartamento a Francavilla per un periodo piuttosto lungo. Poi però la relazione era finita, e l'estate scorsa la donna aveva deciso di trasferirsi nelle Marche. Una scelta che Agostino non aveva accettato, tanto da cercare ripetutamente di convincerla a tornare indietro, da lui. Non c'era riuscito, e nelle ultime ore ha raggiunto Pesaro, probabilmente già con la determinazione di uccidere, come fa pensare l'acquisto sul posto della pistola. Il pm Monica Garulli disporrà le autopsie, mentre i carabinieri hanno già sentito il fratello della donna e un fratello dell'uomo arrivato poco fa dalla Puglia, oltre ai colleghi di lavoro di Anna Maria. Lei lo aveva lasciato dopo sette anni di convivenza, cambiando città e lavoro; lui non aveva accettato la separazione, e dopo aver visto fallire tutti i tentativi di riconquistarla l'ha seguita a Pesaro, dove la donna era andata a vivere, ha comprato una pistola, l'ha uccisa e si è tolto la vita con la stessa arma. E' questa, secondo la ricostruzione di investigatori e familiari, la chiave dell'omicidio-suicidio avvenuto la notte scorsa in via Mameli a Pesaro: Agostino Savino, ex guardia giurata di 42 anni, originario di Francavilla Fontana (Brindisi), ha ammazzato l'ex convivente, Anna Maria Serpentino, stessa età e stessa città d'origine, sparandole due colpi al torace e alla testa con una pistola 'Beretta' calibro 9 parabellum; poi si è allontanato di un paio di metri e l'ha fatta finita, con un colpo alla tempia. Quando i soccorritori sono arrivati sul posto hanno trovato l'uomo e la donna agonizzanti: inutile il trasporto in ospedale, dove entrambi sono morti poco dopo. Agostino Savino aveva già un matrimonio fallito alle spalle, dal quale erano nati tre figli, ora ragazzi. Dopo il divorzio si era innamorato di Anna Maria, una donna graziosa, bionda e minuta, e con lei, nubile e senza figli, era andato ad abitare in un appartamento di Francavilla. Nel tempo però il rapporto era entrato in crisi, e alla fine la donna aveva deciso di troncare. Le pressioni di Savino perché riallacciasse la relazione erano talmente forti che tre mesi fa, così riferiscono i familiari, Anna Maria aveva deciso di raggiungere il fratello a Pesaro, e di cercarsi un'occupazione nelle Marche. Da due settimane era stata assunta come cameriera nel ristorante 'Risto'' del centro commerciale 'IperRossini', dove pare si fosse subito ambientata. Ma l'ex convivente non voleva ammettere la sconfitta. Una settimana fa l'ha contattata con la scusa che anche lui stava cercando un nuovo lavoro, e si è messo in viaggio per Pesaro. Ieri mattina si è presentato in un'armeria di via Giolitti, con il vecchio tesserino da vigilante e il porto d'armi in mano, chiedendo di acquistare una 'Beretta' parabellum a canna corta, con due caricatori da 50 proiettili. "Mi serve perché torno a fare la guardia giurata", avrebbe detto Savino al negoziante. E invece, dopo aver atteso che alle 22:30 la ex compagna tornasse a casa dal lavoro, e avesse salutato un'altra collega, l'ha chiamata e l'ha convinta a scendere in strada per parlarle. La conversazione si è trasformata subito in lite, e poi nel dramma che nessuno si aspettava. Neanche i fratelli delle due vittime, già sentiti dai carabinieri, che conducono l'inchiesta per conto del pm Monica Garulli.