Usura, Geronzi e Libonati prosciolti

Usura, Geronzi e Libonati prosciolti

L'indagine era scattata nel 2004, dopo la denuncia di un imprenditore edile piceno

«L'indagine era scattata nel 2004, dopo una denuncia di un imprenditore edile ascolano - si legge nella nota - I banchieri erano stati accusati di aver applicato tassi anatocistici prima e usurari poi, mettendo a rischio la sopravvivenza della sua impresa». Geronzi era indagato quale presidente del gruppo prima Banca di Roma e poi Capitalia. I difensori Calvi e Vassalli - si legge - hanno espresso grande apprezzamento per le argomentazioni giuridiche del PM e del GUP di Ascoli i quali hanno recepito le considerazioni da loro espresse: «C'è da augurarsi - ha dichiarato il difensore Guido Calvi - che questa decisione metta fine ad una serie di precedimenti che si sono aperti in diversi tribunali italiani per lo stesso reato nei confronti di numerosi istituti di credito». L'archiviazione dell'inchiesta per usura bancaria nei confronti di Cesare Geronzi e Berardino Libonati riguarda anche i direttori di filiale Carlo Caroli, Carlo Mascetti, Mauro Curti e Pietro Mazzeo. Lo rende noto l'avv. Fenizia Marini, secondo la quale «il provvedimento, per la parte in cui ordina la prosecuzione delle indagini nei confronti dell'area commerciale della Banca é ultroneo, visto che già lo stesso pm, ben prima che Orsini formulasse opposizione alla richiesta di archiviazione, vi aveva autonomamente provveduto». «Ciò posto - prosegue il legale - i direttori di filiale, miei assistiti, esprimono ampia soddisfazione per il provvedimento del gip che rende loro giustizia e toglie definitivamente ogni ombra sulla correttezza del loro operato che, diversamente, è sempre stato improntato alla massima trasparenza». Il sostituto procuratore Ettore Picardi sta tirando le fila dell'indagine, avviata nel 2004 e condotta dalla Guardia di finanza: probabilmente il pm chiederà il processo per diverse persone fra dirigenti e funzionari di alcune delle banche coinvolte.

Il caso Orsini

Nata dopo la denuncia di Orsini, che sostiene di essere stato "rovinato" dai tassi usurari delle banche, la vicenda ha suscitato anche l'interesse di trasmissioni popolari come "Striscia la notizia" e "Le Iene". Nel caso al centro dell'indagine, il reato di usura è stato ravvisato dai periti della procura ascolana analizzando l'applicazione dei tassi di interesse e della commissione di massimo scoperto che, secondo i magistrati, non rientra nel calcolo del tasso effettivo globale. Tutto ruota attorno al meccanismo di applicazione della circolare della Banca d'Italia del 30 settembre del '96, e successive, che fissano la media aritmetica semplice della commissione di massimo scoperto applicata dagli istituti di credito, e che, stando alla procura, non rientra nel calcolo del tasso effettivo globale. Al filone dell'indagine penale si affianca quello civile, che a metà 2006 ha portato al sequestro preventivo dei conti correnti accesi presso alcune banche. Una battaglia che Orsini e il suo legale, l'avv. Nazario Agostini, stanno portando avanti in varie sedi, anche attraverso il sito internet www.orsiniemidio.it  e l'Associazione antiracket e antiusura Sos Italia Libera. Per sbloccare i fondi destinati alle vittime dell'usura, un anno fa Orsini attuò uno sciopero della fame, mentre a primavera scorsa si è rivolto pure al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.  In una nota l'imprenditore edile ascolano Emidio Orsini, la cui denuncia diede il via all'inchiesta della procura ascolana afferma: «Un'archiviazione parziale, nel senso che con lo stesso provvedimento il gip Annalisa Gianfelice ha disposto che l'indagine continui mediante l'individuazione e l'audizione da parte del pm dei responsabili dell'area marketing in merito ai processi decisionali che portano alla determinazione dei tassi di interesse passivi». Circostanza che il pm Ettore Picardi ha assolto nei dieci mesi trascorsi dalla richiesta di archiviazione, individuando otto funzionari della Banca di Roma, che risultano iscritti nel registro degli indagati. L'archiviazione della posizione di Cesare Geronzi e Bernardino Libonati, prosciolti dal gip di Ascoli Piceno dall'accusa relativa alla presunta applicazione di tassi bancari usurari «non mette affatto la parola fine - secondo Orsini - ad una lunga serie di procedimenti per usura che si sono aperti in diversi tribunali italiani a carico di numerosi istituti di credito. In buona sostanza - conclude l'imprenditore - c'è la conferma che la Orsini srl ha patito un'usura ad opera, tra le tante banche, anche di Banca di Roma e Capitalia»