La ragazzina sarebbe rimasta segregata in casa per circa un anno
Il ragazzino, residente a Jesi, che all'epoca dei fatti aveva 16 anni, avrebbe sequestrato l'adolescente in Serbia, aiutato dalla famiglia: padre, madre e una sorella pure minorenne. Secondo la denuncia sporta al commissariato di Jesi, dopo il sequestro la vittima sarebbe stata costretta a sposare il ragazzo con rito rom, quindi non valido per la legge italiana, e fatta entrare in Italia con un passaporto falso. Giunta a Jesi, la ragazzina avrebbe subito violenza sessuale ripetuta dal compagno, e sarebbe rimasta segregata in casa per circa un anno. La famiglia dello sposo, inoltre, l'avrebbe obbligata a chiedere l'elemosina ad Ancona e in paesi vicini. Alcuni mesi fa la giovane è fuggita e ha sporto denuncia al commissariato di Jesi. Le visite mediche cui è stata sottoposta presso l'ospedale di Jesi hanno confermato le violenze subite. Il Tribunale dei minori ha disposto il suo accompagnamento in un centro di accoglienza; per il rom diciassettenne il pm ha chiesto invece un provvedimento cautelare in una comunità d'accoglienza fuori regione, dove il ragazzo rimane a disposizione dell'autorità giudiziaria. Sono in corso ulteriori indagini per accertare le responsabilità del padre, della madre e della sorella del giovane.