Aliji Nazmi, 33 anni, operaio edile macedone perse la vita nel crollo di un muro nel 2003
E' il verdetto del giudice monocratico di Ancona Francesca Zagoreo a carico di tutti e tre gli imputati per la morte di Aliji Nazmi, 33 anni, operaio edile macedone, e il ferimento del suo collega Fabrizio Tarulli, di 39 anni. Il 2 gennaio 2003, i due operai, residenti a Loro Piceno, vennero travolti dal crollo di un muro perimetrale durante la ristrutturazione di un ex convento a Sirolo. Per il doppio infortunio mortale sono stati condannati Angelo Carducci, titolare della ditta Edil costruzioni di San Ginesio impegnata nei lavori di restauro e consolidamento delle fondamenta dell'edificio, Paolo Medi, coordinatore della sicurezza della ditta nella fase esecutiva, e Massimo Belelli, delegato alla sicurezza nominato dal committente. Le difese hanno sostenuto l'assenza di responsabilità da parte degli assistiti. Il tribunale ha riconosciuto alle parti civili costituite una provvisionale complessiva di circa 290 mila euro: 100 mila euro alla moglie e i due figli di Nazmi, 30 mila euro ciascuno ai genitori della vittima, 20 mila euro a ciascuno dei quattro fratelli dell'operaio e 50 mila euro a Tarulli. Quest'ultimo riportò traumi da schiacciamento al bacino e alle gambe, con un'invalidità pari al 50%. L'addebito mosso agli imputati è di non aver osservato le precauzioni di sicurezza, e in particolare di non aver puntellato le mura perimetrali esterne in pietra dell'antico stabile. Attorno alle mura, vincolate dalla Soprintendenza, era stato scavato un fossato che, secondo il pm, potrebbe aver indebolito la costruzione.