Due sono cinesi. Tra gli arrestati un iracheno residente in Germania
I militari di Castelplanio e di Jesi hanno fatto irruzione in un un laboratorio artigianale a Rosora, gestito da una trentottenne cinese, L.J., in regola con il permesso di soggiorno, dove si producevano giubbotti in velluto per una nota griffe internazionale. I carabinieri hanno trovato dieci cinesi intenti a lavorare, due dei quali hanno cercato di fuggire, prima attraverso il tetto del laboratorio e poi attraverso un lucernaio. Uno è stato subito bloccato e non ha opposto resistenza, mentre l'altro ha colpito con un pugno un carabinieri, procurandogli delle lesioni giudicate guaribili in 15 giorni. Per C.R., venticinquenne, clandestino, è scattato l'arresto per resistenza e lesioni a pubblico. Anche l'altro cinese che si era dato alla fuga è risultato clandestino: per lui sono state avviate le procedure di espulsione. La titolare del laboratorio è stata arrestata per sfruttamento della manodopera clandestina. A Pesaro due immigrati clandestini sono stati scoperti e arestati dai carabinieri del comando provinciale. Una donna mongola, Suhee Gerlee, 37 anni, senza fissa dimora, è stata rintracciata dai militari di Borgo Santa Maria durante un controllo nella zona industriale e commerciale pesarese. Era già stata raggiunta da un decreto di espulsione emesso lo scorso dicembre. I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno sorpreso nella periferia di Pesaro Haddad Nouredine, 41 anni, anche lui senza fissa dimora e inottemperante all'ordine di espulsione del dicembre scorso. I due saranno processati per direttissima nei prossimi giorni. Ad Ancona invece, durante i consueti controlli agli sbarchi dai traghetti nel porto, la Polizia di frontiera ha bloccato e arrestato un iracheno residente in Germania, M. N. B., 38 anni, già conosciuto dalle forze di polizia tedesche per reati legati all'immigrazione illegale, sorpreso ad accompagnare in Italia un uomo e i due figli, anche loro di nazionalità irachena, muniti di falsi permessi di soggiorno olandesi. M. N. B. è stato fermato alla guida di una 'Golf' appena sceso dalla motonave 'Olympia Palace', proveniente da Patrasso. A bordo dell'auto c'erano anche un connazionale di 39 anni e i suoi due figli, di 12 e 10 anni. Per il conducente è scattato l'arresto per i reati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, ricettazione e possesso di atti falsi. Il padre dei due bambini è stato reimbarcato con loro sulla stessa nave. La 'Golf' è finita sotto sequestro. Nelle stesse ore, la polizia di frontiera ha respinto anche altri sette immigrati, romeni, iracheni e cinesi, che tentavano di sbarcare da altri traghetti.