Una condanna troppo dura, chiediamo perdono

Una condanna troppo dura, chiediamo perdono

Costretti a vivere nella paura. I nostri bambini non possono andare a scuola

che è stato condannato dal Tribunale di Ascoli Piceno a sei anni e sei mesi di carcere per aver investito e ucciso, mentre guidava ubriaco, Eleonora Allevi, Davide Corradetti, Alex Luciani e Daino Traini, ragazzi
di Appignano del Tronto che avevano fra 16 e 18 anni. "Una pena troppo dura", commenta Majo Ahmetovic che con la sua famiglia ora si trova accampato nelle Marche, ma lontano da Ascoli Piceno e, soprattutto, da Appignano dove il clima contro i rom è infuocato, tanto che il campo occupato dalla comunità fino a poco dopo l'incidente, è stato dato alle fiamme due volte. "I bambini non possono andare a scuola, ci spostano da una parte all'altra. Io e mia moglie non possiamo andare neanche
a trovare Marco perché abbiamo paura" aggiunge il rom, che ci tiene a dire che la sera del 23 aprile arrivò sul luogo dove il figlio aveva travolto i quattro ragazzi pochi minuti dopo l'incidente. "Ho cercato di aiutare quei ragazzi, sono riuscito a strappare alle fiamme Leonardo, ma c'era anche un uomo che
quando sono arrivato non stava facendo niente, solo dopo si è dato da fare, vedendo me. Siamo addolorati per la morte di quei ragazzi - aggiunge il padre di Marco Ahmetovic -. Mio figlio ha sbagliato e deve pagare, ma la condanna che gli è stata data è troppo pesante. Magari se fosse stato italiano la condanna sarebbe stata più leggera". Un pensiero ai genitori e ai familiari dei ragazzi deceduti.
"Io chiedo il loro perdono anche a nome di Marco. Sono un padre anche io e so cosa stanno passando. Un dolore enorme che anche noi porteremo nel cuore per tutta la vita".