Malattie dei reni, conclusa la campagna di prevenzione

Malattie dei reni, conclusa la campagna di prevenzione

All’iniziativa hanno partecipato medici ed infermieri delle diverse strutture sanitarie marchigiane

In due giorni circa 400 impiegati si sono sottoposti all'esame delle urine per accertare eventuali problemi o disfunzioni renali. Uno screening nefrologico per controllari i valori di glicosuria, proteinuria, ematuria, leucocitaria e pressione arteriosa. I kit per le analisi sono stati tutti offerti gratuitamente ai dipendenti e messi a disposizione da alcune aziende farmaceutiche. All’iniziativa hanno partecipato medici ed infermieri delle diverse strutture sanitarie marchigiane, dell’Ars, dell’Asur, coadiuvati dalle infermiere volontarie della Croce Rossa e dal personale dell'Associazione nazionale emodializzati (Aned). Dal 2003 al 2006 i professionisti dei Centri nefrodialitici delle Marche hanno prodotto le raccomandazioni per migliorare l’assistenza  ai pazienti. Tra le attività è importante ricordare il riconoscimento del Centro regionale di riferimento per gli accessi vascolari per emodialisi, la creazione di una rete regionale di referenti, la messa a regime di una scheda sociale per la rilevazione dei bisogni socio-assistenziali curata dalle assistenti sociali dei centri e l’attività di formazione continua. Molto rilevante è l'impegno del Centro di Ancona, che sta dando ottimi risultati per quanto riguarda il trapianto. Infatti, la riduzione del tempo medio di attesa è di 7 mesi, i trapianti si realizzano anche su soggetti oltre i 60 anni, la sopravvivenza del rene trapiantato è pari al 92% e il 40% dei pazienti in lista di attesa non sono della regione Marche. Soddisfatto dell’iniziativa il vice presidente regionale Marche dell’Aned, Lamberto Serpilli, nel sottolineare«che per le patologie dei reni è fondamentale agire in via preventiva. E’ una malattia silente e in numerosi casi quando il soggetto si accorge di avere disfunzioni renali è già troppo tardi. Benvengano i controlli di questo tipo come si è adoperata la Regione Marche nei confronti dei propri dipendenti».