Dall'11 luglio esaminati una trentina di campioni, tutti negativi salvo i tre indicati oggi
Lo ha accertato il laboratorio del dipartimento dell'Arpam di Macerata, che ha analizzato i campioni consegnati dalla Sanità marittima nel mese di settembre. La Aflatossina B1 è la più pericolosa tra le micotossine che possono contaminare i prodotti alimentari. Nei tre campioni di pistacchi l'Agenzia per l'ambiente ha riscontrato concentrazioni superiori in media di dieci volte ai limiti di legge, pari per questo tipo di alimenti a 2 µg/kg. L'Iran è il maggior produttore al mondo di pistacchi, e il porto di Ancona è uno degli scali autorizzato dalla Ue all'ingresso di prodotti alimentari, che vengono poi analizzati con procedure fissate dalla direttiva Ce 504 del 2006. Dall'11 luglio, data in cui la Sanità marittima ha consegnato il primo campione di pistacchi al laboratorio Arpam di Macerata, sono stati esaminati una trentina di campioni, tutti negativi salvo i tre indicati oggi. La ricerca delle micotossine nelle matrici alimentari è una frontiera avanzata dei presidi sanitari e ambientali in un mondo in cui la circolazione globale delle merci è libera. In questo caso gli accertamenti riguardano anche la salvaguardia delle colture: le micotossine infatti sono tossiche per l'uomo ma infestano anche le coltivazioni.