Analizzate le tariffe per i rifiuti delle 104 città capoluogo di Provincia per gli anni 2006-07
Ad affermarlo è Francesco Fabiani Segretario Provinciale Uil Pensionati, a seguito della 3°ricerca realizzata dal Servizio Politiche Territoriali Uil, che ha analizzato le tariffe per i rifiuti delle 104 Città Capoluogo di Provincia per gli anni 2006-2007. «La ricerca - spiega Fabiani - ha preso come campione un nucleo familiare di 4 persone con una casa di 80 mq. Gli importi sono comprensivi delle addizionali comunali (10%) o dell’IVA (10%) per chi applica la tariffa, e del tributo provinciale (facoltativo fino ad un massimo del 5%), e tengono conto anche della composizione del “nucleo” per le famiglie (quelle che vivono in una città che applica la tariffa). La tassa sui rifiuti è disciplinata dal Dlgs 507 del 1993, in cui si stabilisce che essa è dovuta per l’occupazione o la detenzione di locali ed aree scoperte a qualsiasi uso sono adibiti. I soggetti tenuti al pagamento di questo tributo sono coloro che utilizzano realmente l’immobile anche se non proprietari, nel caso di un appartamento dato in locazione, ad esempio, la tassa è pagata dall’inquilino. I Comuni devono varare un regolamento, che deve essere approvato dal Consiglio, mentre spetta alla Giunta stabilire, annualmente, l’importo da pagare. In particolare, il regolamento può prevedere una serie di riduzioni o esenzioni, come ad esempio la riduzione per i single, per nuclei familiari con bassi redditi o, dove vi sia, la presenza di un portatore di handicap. Il Dlgs cd decreto “Ronchi” ha previsto la progressiva trasformazione della tassa in tariffa (TIA o TARI), entro il 2005. La finalità di questa scelta è di ripartire il costo sulla base del criterio della effettiva produzione dei rifiuti e di coprire almeno l’85% del costo del servizio. L’obbligo di istituire la tariffa è stato più volte prorogato, con le leggi finanziarie degli ultimi anni, mentre la finanziaria 2007, in attesa dell’entrata in vigore del Codice dell’Ambiente ha fatto divieto ai Comuni di passare quest’anno dal regime di Tassa al regime di tariffa». Il segretario Uil Fabiani ritiene che «la questione del reddito dei cittadini in generale, e dei lavoratori in particolare, debba essere una delle priorità dell’azione delle Istituzioni nazionali e decentrate e la questione fiscale e le politiche tariffarie non possono essere avulse da questo tema. La prossima legge finanziaria, di conseguenza, dovrà dare risposte più chiare e concrete al tema del reddito di milioni di famiglie che vivono di salario e pensioni».