Alcuni impiegati comunali si sono rivolti alla Cisl
L'ordinanza anti-cellulari è entrata in vigore il primo settembre: da allora i dipendenti non possono più utilizzare il cellulare personale mentre sono in servizio, tranne che per emergenze o casi gravi. «Da tempo - spiega il sindaco - la gente veniva a lamentarsi perché costretta a lunghe attese da alcuni dipendenti che avevano l'abitudine di rispondere alle chiamate personali sul proprio cellulare, restando al telefono anche per diversi minuti. Senza contare poi che le suonerie disturbano chi lavora». La circolare interna con le nuove regole è stata firmata dopo che gli impiegati più 'telefonisti' erano stati ripetutamente invitati, «ma invano, a telefonare quantomeno durante la pausa caffé». Secondo il sindaco è stata accolta con favore, dai cittadini e perfino da "diversi comuni limitrofi". Non dello stesso avviso i dipendenti comunali più irriducibili, che si sono rivolti alla Cisl. In un comunicato il sindacato ha attaccato la direttiva del sindaco, e la vicenda è diventata pubblica. Dispiaciuta il sindaco, «anche perché sono iscritta a quel sindacato da 24 anni - rivela - ma in un periodo in cui si parla tanto dei difetti della politica e della pubblica amministrazione il mio vuole essere un segnale di efficienza, per far capire che, a differenza di quanto si sente dire, nella pubblica amministrazione si lavora eccome. Il sindacato avrebbe dovuto appoggiarmi, invece di attaccarmi». Quanto ai mugugni, «qualche impiegato - ammette il sindaco - l'ha preso come un fatto personale, soprattutto quelli che lavorano in Municipio da più tempo. Sono addolorata, ma credo di essere nel giusto. Quando si lavora, bisogna tenere separati il pubblico e il privato. Io ad esempio faccio la maestra, e quando insegno sono tenuta a tenere il cellulare spento. E poi - sorride - in Comune abbiamo sei linee telefoniche, ci si può sempre far chiamare lì...». Far rispettare l'ordinanza spetta al direttore generale: finora ci sono stati solo richiami a voce, e nessuna sanzione.