Assolto dopo 7 anni di carcere per omicidio

Assolto dopo 7 anni di carcere per omicidio

L'uomo era stato condannato per l'omicidio di un commerciante avvenuto nel 1997

Alla lettura del verdetto, l'imputato è scoppiato in lacrime. Ad incastrarlo era stato un passaporto a suo nome, ma falsificato, che uno degli assassini aveva utilizzato per entrare in Italia. «Non ci credo» ha sussurrato Grandis, difeso dall'avv. Albino Greco, dopo la sentenza che lo ha scagionato. Nel 2001 era stato arrestato alla frontiera tra Montenegro e Croazia. Poi aveva scontato cinque mesi di carcere a Dubrovnik e un anno e mezzo a Rebibbia. Nel 2003 la Corte d'appello di Bologna lo aveva rimesso in libertà e nel 2004 la Cassazione aveva annullato con rinvio la condanna, designando la Corte d'Appello di Ancona come giudice competente per la revisione. «Ho perso tutto - ha detto Grandis -, facevo l'elettricista, ora lavoro come barista in una discoteca di Cataro in Montenegro». Ora i legali stanno verificando la possibilità di agire per la riparazione dell'ingiusta detenzione. I fatti risalgono al 23 ottobre 1997 quando un commando proveniente dall'ex Yugoslavia rapì e uccise a Peteano Zvonko Repic, commerciante di origine serba titolare della ditta di import-export 'Addex'. L'uomo morì 16 giorni dopo essere stato percosso, cosparso di liquido infiammabile, dato alle fiamme e chiuso nel bagagliaio della sua Volvo con gravissime ustioni. Per il delitto, commesso per un debito di 200mila marchi, furono condannati anche il presunto mandante Zoran Radosavljevic e i due esecutori materiali Nebojsa Jeremic e Emir Dzanovic. Nel processo di revisione, non concesso in precedenza dalla Corte d'appello di Bologna, la difesa ha dimostrato con diverse testimonianze - anche di uno degli autori dell'omicidio - e perizie fotografiche che non era Grandis la persona entrata in Italia nel 1997. E' stato accertato anche che l'imputato non aveva mai chiesto permessi di lavoro per questo motivo.